Tra arte e artigianato, le tante trasformazioni delle foglie balinesi

Tra arte e artigianato, le tante trasformazioni delle foglie balinesi
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La rigogliosa vegetazione dell’Isola degli Dei non è solo parte della bellezza locale ma è anche il luogo da cui i balinesi traggono materie prime per la realizzazione di manufatti per usi religiosi e sociali. L’intreccio delle foglie di palma a seconda della forma, del periodo e del luogo in cui viene usato assume valenze differenti, una tradizione che si stava perdendo con l’arrivo di nuovi materiali ma che ora ritrova la sua importanza. Tra gli oggetti fondamentali tessuti con foglie c’è sicuramente il lamak, una stuoia rettangolare ottenuta con l’intreccio di foglie di palma che decora altari e santuari. La foglie verdi vengono sovrapposte in disegni geometrici con le foglie più chiare, quelle più vecchie, per ottenere un tappeto stretto e lungo che può essere appeso al santuario eretto vicino ad un penjor (palo di bambù decorato). Il lamak diventa anche la base sulla quale vengono appoggiate le offerte e i suoi motivi decorativi rappresentano le fonti della vita. Le foglie a Bali diventano anche kelangsah, una stuoia costituita da un'intera foglia di cocco in cui le foglie di uno o entrambi i lati sono intrecciate insieme mentre sono ancora attaccate allo stelo. Questo intreccio può essere utilizzato come parete temporanea, per separare e quindi escludere gli spiriti maligni, come tetto o come materassino. Sia per il lamak che per il kelangsah è importante che l’ambiente naturale venga rispettato perché le attività della comunità siano sempre in armonia con il mondo divino.
Graziella Melania Geraci - © 2024 ARTE.it per Bulgari Resort Bali