Una corona di montagne boscose annuncia il tempio di Dewi Danu, la più importante divinità femminile dell’Olimpo balinese. La dea delle acque non avrebbe potuto chiedere di meglio, il Pura Ulun Danu è considerato da molti il più bello dell’isola. A 1200 metri sul livello del mare, sembra galleggiare sullo specchio cristallino del Lago Bratan, nella caldera di un vulcano estinto. La sua posizione non è affatto casuale: il bacino del Bratan è da sempre la principale fonte idrica per gli abitanti di Bali e rappresenta il cuore del Subak, un intricato sistema di irrigazione tradizionale che raggiunge tutte le risaie dell’area, dal 2012 nell’Unesco World Heritage. Costruito nel 1633, il Pura Ulun Danu Bratan sorge su un’area sacra ancora più antica, come testimonia un vecchio sarcofago di pietra rinvenuto nel tempio. Insieme al paesaggio sereno e incantevole, a renderlo così affascinante sono i suoi sette tetti in stile pagoda, il cui numero nella religione induista corrisponde allo stato della divinità. Padiglioni, cortili e portali decorati definiscono l’architettura del santuario, che accoglie anche altari dedicati a Shiva e alla sua consorte Parvathi, e perfino un monumento a Buddha al centro di un giardino fiorito.
Pura Sada Kapal: il tempio che cambia per la fede e per i secoli
Le vicissitudini legate alla sua distruzione per un terremoto e la sua ricostruzione dovuta alla fede degli abitanti del villaggio in cui si trova, ne fanno un luogo dalla storia e dall’aspetto affascinante e unico.
Quando Michael White, a quel tempo giovane studente di architettura di Sydney salpò per Bali nel 1973, rimase così colpito dall'isola che decise di non tornare più indietro. Made Wijaya, questo il nome che si diede dopo la conversione all'induismo, ha mappato gli edifici storici e i giardini tropocali di Bali, lasciando un patrimonio fotografico di grande valore.
Il Monte Batur e la sua storia nel Geopark Batur Museum
Situato a Sud del Monte Batur, il Batur Geopark Museum fornisce informazioni sulla diversità geologica, biologica e culturale dell'area circostante. È stato costruito dopo che la regione della Caldera di Batur è entrata a far parte della rete globale dei Geoparchi dell'UNESCO nel settembre 2012.