Oggetti di bellezza che parlano di tradizione, storia e abilità tecnica, questo rappresentano le statue di legno di Bali, meraviglie d’arte intagliate che danno vita a leggere e complesse composizioni, decorate con dettagli intricati, apprezzate in tutto il mondo. La materia prima proviene principalmente da alberi locali come il legno di palissandro, di cedro o di frangipane, legni malleabili e durevoli che vengono intagliati da mani esperte con strumenti tradizionali e tecniche tramandate da generazioni. A Bali ci sono diversi stili regionali di scultura del legno, ognuno con le proprie caratteristiche distintive. Una delle raccolte maggiori e più esaustive delle sculture lignee dell’isola è il Museo Ida Bagus Marka, fondato nel 1979 da Ida Bagus Marka, abilissimo artigiano, insieme a sua moglie Ida Ayu Chandra. Il museo conserva innumerevoli manufatti di altissimo profilo esecutivo provenienti da varie comunità dei migliori intagliatori di Bali, con una collezione che abbraccia decenni e stili differenti. Dalle maschere alle divinità hindu e buddiste, le opere in mostra spaziano attraverso una vasta gamma di soggetti con figure mitologiche, animali, scene di vita quotidiana, ballerini tradizionali, e molto altro, che rapiscono per varietà ed unicità.
Uomo e natura in perfetto equilibrio: il sistema del subak
Il suolo fertile e il clima particolarmente umido hanno reso Bali uno dei luoghi più adatti alla produzione del riso. Ma ciò che rende unico il riso balinese è il modo in cui viene coltivato: ripide terrazze alimentate da un sistema di irrigazione ideato nel IX secolo e conosciuto come subak.
Pura Sada Kapal: il tempio che cambia per la fede e per i secoli
Le vicissitudini legate alla sua distruzione per un terremoto e la sua ricostruzione dovuta alla fede degli abitanti del villaggio in cui si trova, ne fanno un luogo dalla storia e dall’aspetto affascinante e unico.
Quando Michael White, a quel tempo giovane studente di architettura di Sydney salpò per Bali nel 1973, rimase così colpito dall'isola che decise di non tornare più indietro. Made Wijaya, questo il nome che si diede dopo la conversione all'induismo, ha mappato gli edifici storici e i giardini tropocali di Bali, lasciando un patrimonio fotografico di grande valore.