Se avete la fortuna di poter assistere ad uno spettacolo di Danza Gambuh, non lasciatevelo sfuggire. Poche espressioni artistiche balinesi dimostrano tale finezza e complessità esecutiva come questa danza risalente alla fine dell'era Majapahit (circa XV secolo) e con pochissimi cambiamenti nel corso dei secoli. La Gambuh Dance è caratterizzata da una combinazione di elementi, tra cui danza, canto, recitazione, musica e drammaturgia. Le esibizioni di Gambuh Dance possono essere estremamente lunghe e complesse, spesso durano diverse ore, coinvolgendo un grande cast di artisti, musicisti e cantanti. Inizialmente sostenuta dal mecenatismo presso le corti reali dell'aristocrazia di Bali, la danza, durante e dopo le guerre con gli olandesi, trovò sostegno unicamente suonando per le cerimonie dei templi, divenendo sempre più raramente eseguita. La musica è un elemento cruciale e viene eseguita da un'orchestra di gamelan, che è un insieme di strumenti tradizionali balinesi. La Gambuh Dance mette in scena storie mitologiche ed epiche prese dalla ricca tradizione balinese, in particolare il Ramayana e il Mahabharata. Una delle caratteristiche della rappresentazione è la lingua Kawi, un'antica lingua letteraria, parlata da personaggi raffinati e tradotta per il pubblico in balinese contemporaneo.
Immersioni spettacolari: il relitto della USAT Liberty
Il relitto attira subacquei da tutta l'isola con la promessa di un'immersione per ammirare quello che è considerato uno dei relitti migliori e più accessibili di tutta l'Indonesia.
Pura Sada Kapal: il tempio che cambia per la fede e per i secoli
Le vicissitudini legate alla sua distruzione per un terremoto e la sua ricostruzione dovuta alla fede degli abitanti del villaggio in cui si trova, ne fanno un luogo dalla storia e dall’aspetto affascinante e unico.
Dedicato alla coltivazione del riso e alla protezione dell'isola dagli spiriti, è un tempio dalle caratteristiche strutturali diverse dagli altri luoghi sacri di Bali. La sua posizione è strategica per la centralità e la frescura.
Scritto dallo studioso balinese I Made Bandem e dallo storico dell'arte americano Bruce W. Carpenter, questo splendido studio sulle maschere come antica forma d'arte è un libro riccamente illustrato, con oltre 1000 immagini a colori del fotografo Doddy Obenk.