Uno degli antichi strumenti astronomici dell'Osservatorio di Pechino, costruito intorno al 1442 durante la Dinastia Ming | Foto: axz700 via Shutterstock
Indirizzo: 2 Dongbiaobei Hutong, Jian Wai Da Jie, Dongcheng
Non c’è cosa più poetica di un cielo stellato, ma l’osservazione della volta celeste da sempre, ha un significato molto più profondo e un ruolo strategico nella storia degli uomini e delle Nazioni. Non fanno eccezione la Cina e il Celeste Impero. Essendo il sovrano considerato come Figlio del Cielo, l’osservazione astronomica e il monitoraggio dei movimenti dei corpi celesti hanno sempre ricoperto un ruolo fondamentale. Per questo motivo la corte del Regno di Mezzo si dotò di un grande Osservatorio già nel 1442, durante la Dinastia Ming. Di fatto, si tratta di uno degli osservatori più antichi del mondo. Questo punto di osservazione, oggi ancora visibile, fu poi ampliato durante la Dinastia Qing, nel 1644 con la collaborazione dei missionari gesuiti, che introdussero molti strumenti di origine occidentale. Non solo innovativi rispetto alle scoperte del periodo, ma anche di splendida fattura. La maggior parte delle apparecchiature in bronzo, ospitate sui bastioni delle antiche mura cittadine, sono quelle realizzate dal fiammingo Ferdinand Verbiest, gesuita, astronomo, matematico, conosciuto alla corte dell’imperatore Kangxi con il nome di Nan Huairen. Strumenti di precisione che sono al tempo stesso autentiche opere d’arte: sfere armillari, altazimut e sestanti arricchiti con dragoni e motivi floreali che testimoniano lo straordinario e vivace scambio culturale tra l’Oriente e l’Occidente.
La presenza nell'assenza, nell'arte di Chiharu Shiota
Le opere in mostra approfondiscono uno dei temi centrali della ricerca di Chiharu Shiota, "la presenza nell'assenza", rasformando il concetto di "vuoto" della filosofia orientale in meditazioni visive, tangibili e tattili.
La ricerca sull'essenza delle cose nell'arte di Liao Fei
Le opere di Liao Fei interrogano la natura attraverso gli aspetti formali dell'arte e la fisicità dei materiali quotidiani. Con un approccio razionale alla creazione artistica, l'artista traduce il ragionamento logico e i concetti astratti in potenti esperienze sensoriali.
L’artista cinese esplora i temi dell’identità e della mascolinità con uno stile ironico e visionario. In mostra un trittico monumentale e due opere che fondono surrealismo, critica sociale e riflessione autobiografica.