Un omaggio alle architetture più iconiche di Pechino

Un omaggio alle architetture più iconiche di Pechino
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Se si osserva una mappa della città di Pechino, si può notare immediatamente che lo sviluppo urbano è stato concepito seguendo i diversi cerchi concentrici - anelli - che connettono il centro della città alle periferie più remote. Un’arteria pulsante, trafficata e vibrante è il Terzo Anello: il centro delle più grandi metamorfosi architettoniche della città e luogo in cui sorgono alcuni degli edifici più iconici della capitale cinese. Se lo si percorre da Sud a Nord, impossibile non notare che la zona del Distretto Finanziario pechinese (CBD) è un concentrato di storia dell’architettura contemporanea. Jianwai Soho, opera di Riken Yamamoto del 2004, con la sua linearità giocata sui toni del bianco è adibito a destinazioni diverse che comprendono un mix di residenziale e commerciale. A pochi metri di distanza il cuore pulsante del Distretto Finanziario è la Torre 3B di World Trade Center progettata da SOM, terza fase di sviluppo del cluster di edifici di China World Trade Center, il connubio di retail, ospitalità e uffici. Ma è la Torre della Televisione - opera controversa di Rem Koolhaas e Ole Scheeren per OMA - che con le sue geometrie decise e l’aspetto imponente ha cambiato il volto all’intera area. Quello che è stato soprannominato dai pechinesi “enormi pantaloni” per il suo aspetto è un edificio dalla valenza culturale che ridefinisce il concetto di grattacielo contemporaneo: due torri si elevano da una piattaforma comune e sono inclinate l’una verso l’altra fino a fondersi in uno sbalzo perpendicolare di 75 metri.
Manuela Lietti - © 2022 ARTE.it per Bulgari Hotel Beijing