Indirizzo: Chaoyang District, 255 Caochangdi, Airport Service Road
La nuova serie di dipinti presentati nella mostra personale di Shi Zhiying è costituita da “nature morte” aventi per soggetto pietre e gemme. Realizzati con una palette cromatica più vivace e brillante rispetto alle serie precedenti, i dipinti - i cui soggetti hanno come prototipo pietre grandi come un polpastrello situate nell’angolo della finestra dello studio dell’artista - rendono visibile l’invisibile, integrando l’aspetto materiale e spirituale. Le gemme e le pietre di diverse forme, colori e texture sono dipinte con una grande attenzione ai dettagli, che contribuisce a renderle uniche, diverse l’una dall’altra - al di là di una verosimiglianza apparente a un primo fugace sguardo. Shi Zhiying traduce sulla tela non solamente ciò che è difficile da vedere ad occhio nudo, ma anche i continui e sottili cambiamenti di luce, consistenza e colore che si verificano nel corso di lunghi periodi e che modellano le pietre stesse. Il corpus di lavori in mostra dà vita ad una personale dai toni intimisti: lo spettatore è invitato a cercare sotto la superficie degli oggetti ritratti le tracce del continuo fluire del tempo. Questo ultimo è il filo rosso che lega il destino degli oggetti stessi a quello dell’artista che li ha creati e del pubblico che li osserva.
La scultura può sopravvivere in un'epoca dominata dalla manifattura e dalla produzione di massa?
Una domanda sfidante a cui Nabuqi prova a dare un risposta in una mostra sperimentale di ricerca che mappa i vari punti di snodo nella carriera di un artista a metà del suo percorso.
Il drago e il giglio: una solida relazione nei secoli
Tra il XVII e il XVIII secolo si gettarono le basi delle fitte relazioni diplomatiche e del proficuo scambio di arte e cultura tra Cina e Francia, che arrivano fino ai giorni nostri. Circa 200 straordinari manufatti provenienti dal Museo del Palazzo e dal Castello di Versailles testimoniano gli scambi tra i due paesi.
Tomás Saraceno: l'arte e la scienza si uniscono per immaginare nuovi scenari futuri
Per Tomás Saraceno il regno degli artisti non è il museo o una galleria, ma il mondo stesso. L'artista si interroga sulle possibilità di immaginare un futuro in modo collaborativo, dove prevalgano principi di cura collettiva e speranza.