Prima vincitrice cinese del prestigioso Premio Hugo nel 2016 nella categoria Racconto lungo, Hao Jingfang è stata uno dei casi letterari a ricevere maggiore attenzione in assoluto, testimonianza di come la Cina sia diventata nel corso di pochi anni uno dei luoghi più prolifici ed interessanti per gli appassionati del genere Science Fiction. Il racconto di Hao, Pechino pieghevole (Folding Beijing) è la descrizione di una megalopoli che ruota e si piega per per dare modo a tre fasce di popolazione diverse di vivere nel corso di una giornata. Tuttavia, in questa metropoli distopica le limitate risorse per la sopravvivenza sono appannaggio di un’élite che rappresenta solamente cinque degli ottanta milioni della popolazione urbana complessiva e che vive sigillata nel proprio privilegio. Non privo di toni cupi e critici, il racconto scritto da Hao in soli tre giorni, non parla solamente di automazione, intelligenza artificiale, tecnologizzazione del quotidiano ma anche del senso di solitudine, incertezza, incomunicabilità che pervade gli abitanti di questa megalopoli in cui milioni di vite occupano lo stesso spazio senza nemmeno sfiorarsi od essere interessate a farlo. Una riflessione applicabile all’umanità intera e ad ogni metropoli, oltre ogni latitudine e longitudine.
Un viaggio da William Morris a Charles Rennie Mackintosh alla scoperta delle meravigliose decorazioni di tessuti ed oggetti del movimento Arts and Crafts.
Tomás Saraceno: l'arte e la scienza si uniscono per immaginare nuovi scenari futuri
Per Tomás Saraceno il regno degli artisti non è il museo o una galleria, ma il mondo stesso. L'artista si interroga sulle possibilità di immaginare un futuro in modo collaborativo, dove prevalgano principi di cura collettiva e speranza.
Miguel Ángel Payano Jr. ha sviluppato un linguaggio artistico unico attorno a quelli che chiama “collage pesanti”, dove elementi scultorei e oggetti già pronti popolano e sporgono da tele che ritraggono abilmente individui e paesaggi.
La scultura può sopravvivere in un'epoca dominata dalla manifattura e dalla produzione di massa?
Una domanda sfidante a cui Nabuqi prova a dare un risposta in una mostra sperimentale di ricerca che mappa i vari punti di snodo nella carriera di un artista a metà del suo percorso.