Un immenso viale a 10 corsie, percorso quotidianamente da migliaia di persone, sul quale si affacciano siti storici e luoghi simbolo della città, apprezzabile di giorno ma anche di notte grazie al gioco di luci. Il cuore di questa arteria che taglia la metropoli lungo la direttrice Ovest-Est (per ben 46 Km partendo da Fuxing Road fino alla Superstrada di Jingtong) è Chang'an Jie, considerata la via più importante di tutta Cina, il cui nome deriva dall’antica capitale cinese, l’attuale Xi’an. Nel tratto principale di Chang'an Jie sorgono importanti istituzioni culturali, come il Museo Nazionale Cinese, il Parco Zhongshan, il Centro Nazionale per le Arti dello Spettacolo e la Sala da Concerto di Pechino. Ma il cuore della via è nientemeno che Piazza Tiananmen con la celebre porta che dà accesso alla Città Proibita. Risale infatti alla dinastia Ming la costruzione della "via dell'eterna pace", nata insieme alla città imperiale, tra il 1406 e il 1420. Altrettanto significativo è l’asse viario che attraversa Beijing in senso Nord-Sud, sul quale si affacciano alcuni dei maggiori luoghi di culto della città, passando idealmente proprio in mezzo alla Città Proibita. La direttrice che collega il Nord fino alla Porta Zhengyangmen, ingresso meridionale al Palazzo Imperiale, veniva solcata dagli imperatori per accedere al Tempio del Cielo, a Sud della Città Proibita, e alla Torre del Tamburo e della Campana, a Nord. Un tragitto di grande valore simbolico anche ai tempi d’oggi se si considera che, proprio su quest’asse, è stato costruito lo Stadio Nazionale, in occasione delle Olimpiadi del 2008. Tracciando idealmente una linea retta che dallo stadio procede in direzione Sud, si scopre che essa taglia perfettamente a metà non solo la Città Proibita e il Palazzo della Suprema Armonia, ma addirittura - almeno, così si dice - il Trono dell’Imperatore.
Con una fotocamera di grande formato, sviluppando a mano le sue stampe in bianco e nero, Sugimoto esplora in profondità temi e pratiche della fotografia dal XIX secolo in poi.
La natura e l'uomo al centro del lavoro di Dan Zhu
La lettura del filosofo dell'inizio del XX secolo Henri Bergson ha cambiato il suo approccio alla visione delle cose. Dan Zhu è nata a Jiangxi, in Cina. Anche se da tempo le piaceva dipingere, è entrata all'Accademia d'arte solo a 25 anni. L'arte, la musica e il mondo delle idee sono la sua ispirazione.
La mostra esplora i temi della volontà, della speranza, della memoria e dell'immaginazione. Attraverso l'indagine dei significati complessi dei sogni, quindici artisti individuali e/o collettivi artistici di tutto il mondo sono invitati ad approfondire l'esplorazione della soggettività e dell'empowerment.
Miguel Ángel Payano Jr. ha sviluppato un linguaggio artistico unico attorno a quelli che chiama “collage pesanti”, dove elementi scultorei e oggetti già pronti popolano e sporgono da tele che ritraggono abilmente individui e paesaggi.