Chatelus, la poetica della rovina

Chatelus, la poetica della rovina
#Exhibitions
Anonimo (Pastime Novelty Company), Kaloma, Presunto ritratto di Joséphine Marcus Earp, Intorno al 1914 | Courtesy © Centre Pompidou, MNAM-CCI/Janeth Rodriguez-Garcia/Dist. GrandPalaisRmn

Scomparso nel 2021 a 82 anni, Jean Chatelus era un famoso storico francese. Oltre alla carriera accademica Chatelus ha raccolto nel corso della sua vita una collezione d’arte unica, quasi 400 pezzi - sculture, installazioni, pitture, fotografie, disegni, oggetti votivi e vernacolari - che ruotano attorno ai temi del corpo, della morte, dell’effimero della vita. Un collezionismo il suo che sovente sembra far emergere un animo inquieto e insaziabile, da “accumulatore seriale” che tuttavia mette insieme opere raccolte nel corso della vita, con passione e curiosità, che riflettono estetiche e voci diverse. Una mostra che sottolinea la poetica della rovina, della decomposizione organica, del proibito e persino dello spettro apocalittico, testimoniando le ossessioni del collezionista e che vede la presenza di opere firmate da grandi artisti come Cindy Sherman, Mike Kelley, Christian Boltanski, Yayoi Kusama, Michel Journiac, Daniel Spoerri, Robert Filliou, Nam June Paik, Joana Vasconcelos, Andres Serrano e Wim Delvoye.
Veronica Azzari - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Paris