Arte e moda. Un binomio per molto tempo considerato impossibile, ma che negli ultimi anni sta rivelando connessioni e radici estetiche comuni che testimoniano quanto questi due mondi non siano così lontani. Considerata l'immensità enciclopedica del Louvre, questa mostra segue un approccio metodologico orientato all'esplorazione della storia degli stili decorativi, delle professioni artistiche e dell'ornamentazione attraverso le gallerie del Dipartimento di Arti Decorative, dove i tessuti sono onnipresenti. In uno spazio di quasi 9.000 metri quadrati, sono esposti 65 modelli, insieme a numerosi accessori, illuminando con una luce nuova lo stretto dialogo storico che continua ad aver luogo tra il mondo della moda e i più grandi capolavori dell’arte dai tempi di Bisanzio al Secondo Impero, offrendo una nuova prospettiva sulle arti decorative attraverso il prisma del design e della moda contemporanea.
Più di 200 opere, tra cui 126 prestiti eccezionali dal Museo Nazionale della Cambogia, per raccontare l'arte del bronzo in Cambogia, dal IX secolo ai giorni nostri.
In questa esposizione con una quarantina di artisti - da Auguste Rodin a Duane Hanson, da Georg Baselitz ad Ana Mendieta, da David Hammons a Marlene Dumas, da Arthur Jafa ad Ali Cherri - che attraverso la pittura, la scultura, la fotografia, il video e il disegno, esplorano i legami tra il corpo e la mente nell'arte contemporanea.
Una mostra dedicata a Gabrielle Hébert (1853 - 1934), fotografa francese di origine tedesca e moglie del pittore Ernest Hébert. Attiva tra il 1888 e il 1908, Gabrielle documentò la vita quotidiana a Villa Medici a Roma, dove il marito era direttore dell'Accademia di Francia.
Schiavi militari di origine turca e caucasica, i Mamelucchi costruirono la propria leggenda sulla loro potenza guerriera. Dal 1250 al 1517, il Sultanato Mamelucco conquistò le ultime roccaforti dei Crociati, combatté e respinse la minaccia dei Mongoli, sopravvisse alle invasioni di Tamerlano e tenne a bada i minacciosi vicini turcomanni e ottomani.