Programma: Mar - Sab 10 - 12.30 / 13.30 - 18 | Dom - Lun chiuso
Biglietti: Ingresso libero
Luogo: White Cube Paris
Indirizzo: 10 Avenue Matignon
Questa esposizione parigina rappresenta l’ultimo progetto artistico ideato da Robert Irwin prima della sua scomparsa nel 2023 e presenta sculture e opere murali che riflettono la sua lunga indagine sulla percezione e sull’interazione tra luce e spazio. Nato a Long Beach, in California, Irwin iniziò la sua carriera come pittore negli anni Cinquanta, avvicinandosi inizialmente all’Espressionismo Astratto. Negli anni Sessanta abbandonò la pittura tradizionale per dedicarsi ad installazioni che sfidavano le convenzioni artistiche, diventando un pioniere del movimento “Light and Space”, una corrente artistica che si concentrava sull’uso della luce, dello spazio e dei materiali traslucidi per creare esperienze sensoriali immersive. Irwin sviluppò il concetto di “Conditional Art”, un approccio che metteva in primo piano la relazione tra l’opera, l’ambiente e l’osservatore. Le sue installazioni spesso utilizzavano materiali particolari - come ad esempio un tessuto semitrasparente definito "scrim" - per manipolare la percezione dello spazio e della luce, invitando chi osserva ad una consapevolezza acuita dell’ambiente. Nel corso della sua carriera, Irwin realizzò oltre cinquanta progetti site-specific, tra cui interventi al Getty Center di Los Angeles, al Dia:Beacon di New York e alla Chinati Foundation di Marfa, in Texas.
L'esposizione presenta il progetto DALY (Dessiner Avec Les Yeux), in cui l'artista utilizza un eye tracker per registrare i movimenti oculari durante l'osservazione delle Ninfee di Claude Monet.
Ariodante: amore, inganno e potere alla corte di Scozia
Ispirata all'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, l’opera Ariodante di Georg Friedrich Händel, composta nel 1735 per il Covent Garden di Londra, è un esempio magistrale di opera seria barocca.
Il Grand Palais ospita una straordinaria esperienza immersiva in realtà virtuale ispirata all’universo visionario di Henry Darger. Tra animazioni, suoni e ricostruzioni scenografiche, l’opera esplora i confini tra arte marginale e tecnologia. Un viaggio poetico nella mente di uno degli artisti più misteriosi del Novecento.
Una mostra che è un omaggio poetico e visivo all’opera della celebre cineasta e fotografa francese Agnès Varda e che offre uno sguardo inedito sulla sua produzione fotografica e sul legame profondo che ha permeato tutta la sua carriera artistica con la città di Parigi.