L'esposizione presenta il progetto DALY (Dessiner Avec Les Yeux), in cui l'artista utilizza un eye tracker per registrare i movimenti oculari durante l'osservazione delle Ninfee di Claude Monet. Questi dati vengono poi tradotti in disegni su carta e installazioni luminose, offrendo una nuova prospettiva sull'opera di Monet. Paysant, noto per la sua pratica interdisciplinare che unisce arte, scienza e tecnologia, ha collaborato con numerosi laboratori e musei internazionali. In questa mostra, l'artista esplora la percezione visiva e il ruolo dello spettatore, trasformando l'atto del guardare in un processo creativo. Le sue opere, realizzate con tecniche che spaziano dall'artigianato tradizionale alle nuove tecnologie, invitano a riflettere sull'interazione tra osservatore e opera d'arte.
Una mostra che è un viaggio tra disegni e fanzine che raccontano l’America punk e disillusa. Con il suo segno caustico e ironico, Pettibon smonta miti e icone culturali, trasformando l’arte in pamphlet visivo.
Il Renoir nascosto: il segno che dà forma al colore
Il Musée d’Orsay dedica una mostra al Renoir disegnatore, con un centinaio di opere su carta provenienti da collezioni internazionali. Dalla formazione accademica agli ultimi anni, l’esposizione rivela il ruolo centrale del tratto e della sanguigna nel processo creativo dell’artista impressionista.
L’opera di John Adams torna a Parigi dal 24 febbraio al 20 marzo 2026. Con la regia di Valentina Carrasco, Nixon in China intreccia cronaca politica e linguaggio musicale minimalista per raccontare l’incontro tra Stati Uniti e Cina nel 1972.
Il Palais de Tokyo di Parigi ospita Echo Delay Reverb, una collettiva che riunisce sessanta artisti per esplorare le connessioni tra Stati Uniti e mondo francofono. Opere, archivi e installazioni intrecciano teoria critica e linguaggi visivi in un percorso che riflette sugli scambi culturali e politici tra le due sponde dell’Atlantico.