Nonostante il nome inquietante, il mattatoio di Shanghai è uno dei luoghi assolutamente da non perdere. L’ex macello è ora un centro creativo alla moda del distretto di Hongkou, con bar, gallerie e negozi ricercati, che non hanno nulla da invidiare agli indirizzi hype di Parigi e di New York. Difficile pensare che sia stato uno dei più grandi macelli dell’Asia Orientale, l’unico del suo genere ancora in piedi. Il mattatoio, sorto in città per opera del britannico Balfours e intitolato 1933 Old Millfun è un capolavoro di archeologia industriale: un intricato edificio realizzato con cemento importato dall’Inghilterra, in stile Art Déco, arricchito da magnifici dettagli, numerose finestre reticolari e motivi circolari, combinazioni di stili orientali e occidentali. Un labirinto razionale, un dedalo visionario alla Escher, dove il corpo centrale di forma circolare si unisce a 4 edifici circostanti tramite ponti, gallerie, strette scale a chiocciola, rampe a spirale. Oltre 300 colonne in stile eclettico cinese/gotico sorreggono il tetto e quattro verande. Un paradiso per i fotografi di tutto il mondo.
Tele nate da sequenze video, con installazioni e archivi: Huang intreccia gesto e montaggio, trasformando le immagini in superfici dense e stratificate nel tempo.
Il serpente di legno di Leidy Churchman svela l’invisibile
Un viaggio tra pittura e scultura che esplora ciò che sfugge allo sguardo: sistemi invisibili, metamorfosi e cosmologie fluide nell’arte di Leidy Churchman.
Una mostra che rinuncia ad ogni gerarchia curatoriale e affida alle opere il compito di generare nuove narrazioni, lasciando al pubblico il ruolo di autore.
Executed with precision and artistry, the holiday programme, from dining to décor and gifts, is a celebration for the senses, inviting guests to gather with those closest to them.