Ombre riflesse: il teatro silenzioso di Ako Goto

Ombre riflesse: il teatro silenzioso di Ako Goto
#Exhibitions
Reflection, Refraction, Resonance | Courtesy Vin Gallery Shanghai

Figure canine sospese tra specchi e ombre, presenze silenziose che osservano e attendono di essere osservate: l’universo poetico di Ako Goto prende forma in una scena rarefatta dove realtà e finzione si confondono. L’artista giapponese rielabora il mito orientale del cane celeste che divora la luna, trasformandolo in una riflessione profonda sul vedere, sul non riconoscere e sul riemergere. Le sue opere appaiono come frammenti teatrali in cui lo spettatore entra non solo come osservatore ma come parte attiva della scena. I materiali - argilla, specchio, luce - diventano strumenti di una drammaturgia percettiva in cui ogni riflesso è anche un interrogativo sull’identità. Il volto che appare nello specchio non è mai neutro: rifrange, distorce, moltiplica. La verità, qui, non è mai univoca. L’arte di Ako Goto non cerca risposte, ma vibrazioni. Quelle risonanze sottili che nascono tra i margini del visibile e si fanno eco di emozioni e memorie condivise. In questo spazio sospeso, la scultura si fa corpo e voce silenziosa di ciò che resta.
Viola Canova - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Shanghai