Stanze d’identità: arte e resistenza oltre i confini

Stanze d’identità: arte e resistenza oltre i confini
#Exhibitions
Zhi Wei, Autograph, 2025, Acrilico su jacquard e plaid, pizzo, rete, bottoni e filo, 200 × 160 cm | Courtesy Zhi Wei e Galerie Balice Hertling

Spazi personali diventano atti di resistenza creativa in una mostra che esplora identità, ruoli e linguaggi alternativi attraverso installazioni, pittura, fotografia e performance. Le opere in mostra delineano ambienti immaginari ma potentemente reali, rifugi estetici dove ironia, sovversione e inclusione si intrecciano in una riflessione sul potere trasformativo dell’arte. Le Watermelon Sisters, duo performativo dal tocco pop e surreale, si muovono tra i codici della cultura giapponese e la teatralità queer, incarnando sorelle-fiaba che portano messaggi d’amore contro ogni categoria imposta. La loro azione, tra strada e palcoscenico, è un atto liberatorio e festoso. Ming Wong, con un progetto fotografico sofisticato e concettuale, rilegge il mito di Susan Sontag, ricreandone l’immaginario visivo e intellettuale. Attraverso la reinvenzione di sé in un’icona di pensiero e disobbedienza culturale, sfida i confini tra biografia e finzione. Zhi Wei costruisce una narrazione visiva intima e potente, in cui la mantide-orchidea diventa simbolo di bellezza, desiderio e predazione. Tra glamour e biologia, le sue tele evocano mondi sensuali e tragici, ispirati al cinema muto e alla simmetria déco. Nel mondo onirico di BuBu de la Madeleine, sirene senza genere diventano metafora di fertilità e fluidità. Le sue sculture tessili e dipinti sospendono ogni certezza binaria, proponendo un ecosistema immaginario dove la vita si rigenera al di là di ogni definizione. Quattro visioni che, con ironia e determinazione, mettono in discussione i codici visivi e sociali dominanti, trasformando lo spazio della galleria in una geografia dell’alterità e della libertà.
Viola Canova - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Shanghai