Indirizzo: 2F-205, 30 Wen'an Road, Jing'an District
Cinque artisti - aaajiao, Noh Sangho, Rao Weiyi, Tan Mu e Wu Ziyang - si confrontano con i limiti e le opacità delle tecnologie generative. La mostra, ispirata al racconto Le rovine circolari di Borges, esplora l’idea che anche il creatore possa essere un’illusione. I glitch, gli errori apparenti nei sistemi digitali, diventano qui spazi di rivelazione critica. Noh Sangho mette in scena personaggi intrappolati in un ciclo infinito di fede e dati, aaajiao trasforma lo schermo in membrana tra digitale e corporeo. Tan Mu riflette sulle infrastrutture invisibili della memoria, mentre Wu Ziyang costruisce un’archeologia fantascientifica del presente. Rao Weiyi, infine, dipinge scene intime che resistono all’alienazione digitale. Invece di dominare l’AI, gli artisti scelgono l’ambiguità, creando opere dove errore e frammentazione aprono a nuove possibilità.
Tra specchi, luce e argilla, Ako Goto costruisce un mondo sospeso dove lo sguardo si trasforma in presenza e il riflesso diventa voce muta di ciò che è assente ma continua a parlarci.
Crashing Exercises: la caduta come metafora del presente
Dai Zhankun trasforma relitti militari in installazioni che riflettono sulla militarizzazione silenziosa della vita quotidiana, dove il confine tra sicurezza e controllo diventa sempre più sfumato.