Claude Monet, cent'anni di bellezza

Claude Monet, cent'anni di bellezza
#Exhibitions
Claude Monet, Studio di una figura all'aperto (rivolta verso destra), 1886, Musée d’Orsay | Foto © GrandPalaisRmn (Musée d’Orsay) / Stéphane Maréchalle/Distributed by AMF

Il centenario della morte di Claude Monet diventa occasione per un grande omaggio al Maestro dell’Impressionismo. Dal 7 febbraio al 24 maggio 2026 l’Artizon Museum di Tokyo presenta la mostra Monet: Questioning Nature, un percorso che riunisce circa 140 opere tra dipinti, fotografie, stampe e oggetti d’arte, con il contributo di importanti musei internazionali e giapponesi. Fulcro dell’esposizione sono quarantuno capolavori provenienti dal Musée d’Orsay di Parigi, affiancati da prestiti che attraversano la carriera del pittore dalle prime vedute marine di Le Havre fino alle celebri Ninfee di Giverny. Il percorso si articola intorno ai luoghi che hanno segnato la ricerca di Monet: Argenteuil, Vétheuil, Parigi, Londra e la Normandia, fino al giardino di Giverny, dove la pittura diventa meditazione sulla luce e sul tempo. Accanto ai dipinti, materiali coevi come stampe giapponesi ukiyo-e e oggetti in stile Art Nouveau raccontano le influenze culturali che hanno nutrito la sua sensibilità. La mostra include anche un omaggio contemporaneo: un’opera video di Ange Leccia, che traduce l’universo visivo dell’Impressionismo in linguaggio digitale. Tra le opere più attese figurano Study of a Figure Outdoors: Woman with Parasol Facing Right, Hôtel des Roches Noires, Trouville, The Magpie, The Luncheon esposto per la prima volta in Giappone, Saint-Lazare Station, London, Houses of Parliament: Effect of Sunlight in the Fog, Irises in Monet’s Garden e Pond of Waterlilies dalla collezione dell’Artizon Museum. La selezione offre un ritratto completo della sua ricerca, dal dialogo con la modernità urbana al silenzio contemplativo dei paesaggi naturali. Monet: Questioning Nature non è soltanto una retrospettiva, ma un invito a riflettere sul rapporto tra uomo e natura. Le pennellate vibranti che catturano atmosfere fugaci diventano testimonianza di un tempo sospeso, mentre la scelta di affiancare testimonianze storiche e linguaggi contemporanei sottolinea l’attualità di un artista che continua ad interrogare lo sguardo e la percezione.
Paolo Mastazza - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Tokyo