Ci sono luoghi a Bali che meritano una visita, se si vuole conoscere da vicino la cultura locale. I villaggi di Tenganan e Panglipuran sono rimasti incontaminati: qui la storia sembra aver fermato il suo corso, le leggi e i rapporti sociali sono ancora saldamente legati alle tradizioni. Tenganan si trova nella reggenza di Karangasem. Noto perché abitato dai Bali Aga, i primi abitanti dell’isola, il villaggio è rimasto isolato fino agli anni ’70 e tuttora mantiene vivo il proprio aspetto tradizionale e il rispetto per gli antenati. Nel villaggio è possibile trovare il tessuto Gringsing, ottenuto con un metodo legato alla tradizione, e altri oggetti di artigianato come dipinti e intagli sulle foglie di palma. Panglipuran si trova invece ai piedi del Monte Batur, la sua architettura segue il concetto di Tri Hita Karana dell’equilibrio tra dio, gli esseri umani e l’ambiente. Così gli abitanti si sono impegnati per la salvaguardia della foresta di bambù adiacente il villaggio. Ricco di templi, al suo interno non si può circolare con le auto e si rimane stupiti dalla cordialità e dall’accoglienza in un luogo senza tempo in cui è bello perdersi.
Uomo e natura in perfetto equilibrio: il sistema del subak
Il suolo fertile e il clima particolarmente umido hanno reso Bali uno dei luoghi più adatti alla produzione del riso. Ma ciò che rende unico il riso balinese è il modo in cui viene coltivato: ripide terrazze alimentate da un sistema di irrigazione ideato nel IX secolo e conosciuto come subak.
Pigmenti e coloranti naturali nell'artigianato tradizionale balinese
I colori giocano un ruolo vitale nella cultura e nell’identità balinesi: sono simbolici e le loro origini sono sacre. Le arti e i mestieri tradizionali balinesi derivano dall'interconnessione tra l'uomo, le forze della natura e il cosmo, dando vita ad un'unità divina.