La purezza dell’offerta agli dei nella danza Rejang

La purezza dell’offerta agli dei nella danza Rejang
#BulgariStories

Tra le danze sacre balinesi forse la più affascinante è la Rejang. Eseguita da giovanissime danzatrici nell’area interna al tempio, la danza rappresenta un atto di gratitudine e un’offerta agli dei. Non sembra sia richiesta per questa danza alcuna formazione preliminare, nella convinzione che lo spirito di Ngayah guidi chi la esegue nell’esecuzione armoniosa dei movimenti. La tradizione vede infatti le danzatrici come fanciulle celesti che vengono sulla Terra per accogliere gli dei e conferire protezione e prosperità. Questa danza viene solitamente tramandata di generazione in generazione affinchè l’eredità culturale non venga persa e non è raro vedere nel corteo anche bambine di 2 o 3 anni. L’abbigliamento cambia a seconda delle usanze del villaggio in cui viene svolta la Rejang, ma i copricapi sono solitamente molto imponenti e possono raggiungere anche un metro di altezza. La caratteristica della Rejang è la lentezza dei gesti e la semplicità, tale da far pensare che non esista una vera e propria coreografia. Generalmente, il Rejang si balla in più file, le danzatrici sono collegate tra loro da cinture, che tengono nella mano sinistra, mentre nella mano destra hanno talvolta un ventaglio.
Graziella Melania Geraci - © 2024 ARTE.it per Bulgari Resort Bali