Nato a Gianyar nel 1996 e diplomato all'Istituto d'Arte Indonesiano di Yogyakarta, Ketut Nugi è un artista multidisciplinare ampiamente riconosciuto anche per la sua forte impronta stilistica. Affascinato dalla storia di Bali, Nugi ha iniziato a studiare le immagini figlie del colonialismo dell’inizio del XX secolo concentrandosi soprattutto sull’illustratore messicano Miguel Covarrubias e sul fotografo tedesco Gregor Krause che hanno contribuito alla creazione di un linguaggio e di un immaginario colonialista dell’isola. La sue installazioni si avvicinano ai manifesti, a cartoline di denuncia affisse su strutture fragili, in bilico o deformate. Le insegne riportano chiare scritte in forte contrasto con le scene ritratte o descrittive e dallo stile commerciale. Un ritorno critico al passato che secondo l’artista ha plasmato l’odierna Bali, una messa in discussione della mercificazione della cultura che ha trasformato l’identità nazionale. Nugi invita i giovani balinesi ad avere un approccio più lucido nei confronti di una modernizzazione senza controllo e a non abbandonare i valori tradizionali, e lo fa con un linguaggio contemporaneo e di rottura.
Il Monte Batur e la sua storia nel Geopark Batur Museum
Situato a Sud del Monte Batur, il Batur Geopark Museum fornisce informazioni sulla diversità geologica, biologica e culturale dell'area circostante. È stato costruito dopo che la regione della Caldera di Batur è entrata a far parte della rete globale dei Geoparchi dell'UNESCO nel settembre 2012.
Pigmenti e coloranti naturali nell'artigianato tradizionale balinese
I colori giocano un ruolo vitale nella cultura e nell’identità balinesi: sono simbolici e le loro origini sono sacre. Le arti e i mestieri tradizionali balinesi derivano dall'interconnessione tra l'uomo, le forze della natura e il cosmo, dando vita ad un'unità divina.