Indirizzo: Jl. Raya Ubud 35, Griya Agung Tebesaya, Ubud
Chi non ha giocato da bambino con l’ombra della propria mano mimando gli animali? Il teatro delle ombre balinesi innesca i ricordi della fanciullezza, gioca su immagini semplici e poetiche fatte di luci e ombre ed è quindi godibile per questo, per un’idea leggera che suscita ancora la stessa meraviglia del passato. Anche senza capire la lingua locale, la visione di uno spettacolo di teatro di ombre è un’esperienza unica che prende vita davanti e dietro la tela su cui si manifestano le sagome dei personaggi. Sono infatti il tono delle voci, modulate tutte diverse per i vari personaggi dal dalang, il “burattinaio”, il turbinio dell’azione e la musica dal vivo, che sottolinea i passaggi cruciali, ad avvicinare e a rendere comprensibile il racconto. La scena si anima di solito di una netta distinzione tra bene e male attingendo dai racconti della tradizione e dai poemi epici, con insegnamenti religiosi e morali ma anche con ironia che alleggerisce il tono e rapisce il pubblico. La vera anima dello spettacolo è il dalang che riesce a muovere contemporaneamente fino a 12 marionette, a dare ad ognuna un carattere, a ridere e cantare mentre uno o due assistenti gli passano gli altri personaggi e un’orchestrina suona alla luce della lampada che crea l’illusione della realtà. Un fondamentale e suggestivo approccio alla cultura locale.
Pura Sada Kapal: il tempio che cambia per la fede e per i secoli
Le vicissitudini legate alla sua distruzione per un terremoto e la sua ricostruzione dovuta alla fede degli abitanti del villaggio in cui si trova, ne fanno un luogo dalla storia e dall’aspetto affascinante e unico.
Sulle colline di Bali, Ubud sorge al confine tra la foresta tropicale e le risaie terrazzate costellate di templi e santuari indù, tra i più famosi dell'isola.
Quando Michael White, a quel tempo giovane studente di architettura di Sydney salpò per Bali nel 1973, rimase così colpito dall'isola che decise di non tornare più indietro. Made Wijaya, questo il nome che si diede dopo la conversione all'induismo, ha mappato gli edifici storici e i giardini tropocali di Bali, lasciando un patrimonio fotografico di grande valore.