Indirizzo: Jalan Pantai Batu Mejan 33/a, Kabupaten Badung
Il MOSA (Museum of Space Available) è uno spazio di recente apertura nella zona costiera di Canggu, ideato dal direttore creativo Daniel Mitchell. Lanciato come piattaforma online durante la pandemia, si è poi concretizzato l’anno successivo per diventare un archivio di creazioni bio-innovative, che si connette a livello globale attraverso un ecosistema Web 3.0. Lo studio di design ecologico Space Available, insieme agli architetti indonesiani Sidarta e Sandjaja, hanno trasformato un vecchio edificio di Bali in un futuristico museo dedicato al "design circolare", caratterizzato da una facciata di pannelli blu realizzati con duecentomila bottiglie di plastica riciclata. Le opere custodite al suo interno, frutto delle menti geniali di bio-designer, artisti e scienziati, sono create attraverso l’"upcycling", una tecnica avveniristica che consiste nel trasformare un qualsiasi oggetto o indumento in un prodotto diverso di maggiore qualità. Quindi non solo riciclare (re-cycle), ma riciclare migliorando (up-cycle). Nella galleria al piano terra vengono allestite le esposizioni, che affrontano tematiche di denuncia o propositive per il miglioramento del pianeta: dagli effetti deleteri della plastica sull’ambiente e sugli esseri umani della mostra Plastic People, alla possibilità creativa del micelio dei funghi coltivato in laboratorio in un mondo futuro privo di rifiuti di plastica. Le creazioni sono sia "fisiche" che non, come NFT e installazioni video. Sullo stesso piano si trova anche un negozio di prodotti "circolari" dove poter acquistare un unico e originale souvenir artigianale realizzato a mano. Al primo piano è possibile invece riparare e dare nuova vita ai propri vestiti smessi presso il "bar per l’upcycling" e le stazioni di riciclaggio. Qui si trovano anche la biblioteca dei bio-materiali e uno studio creativo. "La cultura artigianale è al centro di ciò che facciamo e non avremmo potuto fare tutto questo senza il popolo indonesiano", afferma Mitchell. "È una vera collaborazione in cui vincono tutti".
Il Monte Batur e la sua storia nel Geopark Batur Museum
Situato a Sud del Monte Batur, il Batur Geopark Museum fornisce informazioni sulla diversità geologica, biologica e culturale dell'area circostante. È stato costruito dopo che la regione della Caldera di Batur è entrata a far parte della rete globale dei Geoparchi dell'UNESCO nel settembre 2012.
Quando Michael White, a quel tempo giovane studente di architettura di Sydney salpò per Bali nel 1973, rimase così colpito dall'isola che decise di non tornare più indietro. Made Wijaya, questo il nome che si diede dopo la conversione all'induismo, ha mappato gli edifici storici e i giardini tropocali di Bali, lasciando un patrimonio fotografico di grande valore.