Esercizi transitori: la scrittura con l’acqua a Jingshan Park

Esercizi transitori: la scrittura con l’acqua a Jingshan Park
#BulgariStories

Oltre al Tai Chi, ai balli di gruppo e alle partite di Mahjong, tra le attività più affascinanti svolte (soprattutto) dalle persone anziane nei parchi della capitale, c’è senza dubbio l’esercizio della calligrafia ad acqua. Una pratica che viene realizzata utilizzando un grande pennello, con in cima con una spugna imbevuta invece delle setole, agilmente manovrato per realizzare caratteri direttamente a terra, sulle strade, su marciapiedi o su sentieri piastrellati. Scrivere con l’acqua richiede abilità e concentrazione ma, a detta dei praticanti, è anche un esercizio molto rilassante. Ma soprattutto racchiude in sé un significato molto profondo e poetico, rappresentando la bellezza effimera. Infatti, per quanto eleganti e ben riusciti possano essere i caratteri realizzati, si potranno ammirare solo per pochi minuti. Giusto il tempo di coglierne il fascino prima che l’acqua evaporerà o sarà assorbita dalla pietra. Non è raro trovare di questi “artisti di strada” all’opera in vari luoghi della città, soprattutto d’estate: Jingshan Park è uno dei posti migliori dove ammirarli. Questa deliziosa macchia verde è nata come giardino imperiale e ora fa parte del rigoglioso patrimonio dei parchi pubblici della capitale. Jingshan sorge vicino al fossato della Città Proibita. La collina alta 50 metri che si erge nel parco, uno spettacolare punto panoramico, è stata realizzata proprio con i detriti degli scavi dei canali attorno e dentro la città imperiale.
Chiara Vedovetto - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel Beijing