A pochi passi dal Collegio Imperiale e dal Tempio di Confucio, sorge un luogo che è stato, per lungo tempo, il punto di riferimento spirituale della capitale: lo Yonghe Gong, noto anche come Tempio dei Lama. Si tratta di un convento nato nel XVII secolo per volontà dell’imperatore Kangxi. Al sovrano si deve la costruzione di questo luogo unico, dove si fondono il lamaismo tibetano e mongolo degli arredi, accanto allo stile cinese delle architetture. Un insieme di culture che ritroviamo anche nelle iscrizioni presenti nel tempio in varie lingue, cinese, mongolo, tibetano, mancese. In un crescendo di muri scolpiti con bassorilievi, sale ricche di statue, archi decorati con il colore imperiale (il giallo) e magnifici edifici che si affacciano sui cinque cortili, si arriva sino aI Palazzo delle Diecimila Felicità, la più grande costruzione del convento, cuore di questo luogo sacro. Qui si viene accolti dalla maestosa statua lignea di Maitreya, alta ben 26 metri, di cui 8 sotterranei, intagliata in un unico blocco ligneo di sandalo bianco. Con il suo diametro di 8 metri e un peso totale di circa 100 tonnellate, ad oggi si tratta della più grande statua ricavata da un unico tronco d’albero (con tanto di certificazione del Guinness World Record!). Ma la scultura non impressiona solo per le sue misure: la tecnica di realizzazione è squisita e sofisticata, frutto del lavoro di grandi maestrie del tempo.
L'arte di Huang Binhong rappresenta l'apice della pittura cinese del XX secolo. L'artista è stato interprete di uno spirito moderno e ha contribuito a spingere l'arte cinese verso la trascendenza rispettando i canoni della tradizione.
Alla HdM Gallery di Pechino, un mostra monografica dedicata all'artista spagnola Marcella Barceló che ha come temi centrali l'immaginazione, il sogno, l'infanzia.
La metamorfosi come forma di introspezione del genere umano, come analisi delle strutture economiche ed ecologiche nelle quali ci troviamo a vivere. Dieci gruppi emergenti di artisti esplorano la metamorfosi volontarie e forzate.