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Roma è entrata nel mirino di Claudia Peill, artista che lavora a cavallo tra pittura e fotografia mescolando i livelli a tal punto da confondere lo sguardo di chi osserva. Nelle sue visioni di Roma l’antico si fonde e confonde con il contesto industriale della città. La fotografia viene impiegata per fissare l’archeologia del presente, mentre la pittura ha il compito di rappresentare il futuro fatto di vuoti ancora da riempire. Claudia Peill elabora l’immagine fotografica in digitale, estrapolando frammenti di realtà da un luogo preciso e riproponendoli come forme decontestualizzate. A queste fanno da contraltare le stratificazioni pittoriche costituite da sovrapposizioni cromatiche, pause silenziose che completano la narrativa dell’immagine fotografica. Una frase di Rudolf Arnheim ben sintetizza il lavoro della Peill: “…il presente è pieno di materia tangibile, il remoto futuro ancora vuoto”.