L'iperrealismo di Ron Mueck

L'iperrealismo di Ron Mueck
#Exhibitions
Ron Mueck, Mass, 2016-2017, Collezione National Gallery of Victoria, Melbourne, Lascito Felton, 2018 | Ron Mueck, National Museum of Modern and Contemporary Art, Seoul, 2025 | Foto: Nam Kiyong | Courtesy the Fondation Cartier pour l’art contemporain, National Museum of Modern and Contemporary Art, Korea

Al Mori Art Museum di Tokyo una mostra celebra Ron Mueck, Maestro della scultura figurativa contemporanea. Nato a Melbourne nel 1958 e attivo nel Regno Unito, Mueck ha iniziato come artigiano di modelli per il cinema prima di dedicarsi alla scultura, raggiungendo un realismo sorprendente grazie a resina, silicone e pigmenti. Le sue opere, che alternano proporzioni gigantesche e minuscole, mettono in discussione la percezione della figura umana e la nostra relazione con il corpo. La mostra, organizzata con la Fondation Cartier pour l’art contemporain, riunisce una decina di lavori tra capolavori storici e creazioni recenti. Tra questi, Woman with Sticks del 2009, figura femminile che regge un fascio di legna, diventa simbolo del peso fisico ed emotivo che accompagna l’esistenza. In ogni scultura la cura minuziosa dei dettagli - pelle, capelli, espressione - non è fine a se stessa, ma serve ad indagare la fragilità e la solitudine dell’essere umano. Mueck lavora sulla scala e sulla sospensione del tempo per generare un effetto di empatia e inquietudine: i suoi corpi sembrano respirare, ma restano fermi in un istante eterno. È questa tensione a rendere le sue opere così potenti, capaci di parlare ad un pubblico globale in un’epoca dominata dal virtuale.
Paolo Mastazza - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Tokyo