Culla della cultura e delle arti balinesi, Klungklung fu la sede di uno dei regni più antichi dell'isola e testimone del fiorire di varie forme d'arte, soprattutto sotto il patrocinio della corte reale durante il regno della dinastia Gelgel nel XVI secolo. Emblematico di questo periodo d'oro dello sviluppo artistico dell'isola, è lo stile pittorico tradizionale di Kamasan, che si ritrova solo nell'omonimo villaggio. Ereditato dal regno indù-buddhista di Majapahit, in seguito alla sua espansione a Bali nel XIV secolo dalla vicina Giava, il Kamasan raffigura scene di epopee tradizionali come il Mahabharata e il Ramayana. I dipinti Kamasan sono realizzati con l'impiego di pigmenti naturali, ottenuti da piante e minerali locali. Macinati in una polvere fine, vengono poi mescolati con acqua e colla per creare sfumature uniche di vernice. L'artista principale compone il dipinto abbozzando il disegno su una tela a cui segue l'inchiostratura dei suoi contorni. I coloristi applicano quindi la vernice usando un bastoncino di bamboo.
Telajakan, lo spazio verde tradizionale accanto alle abitazioni, regala un senso di bellezza e aria fresca
Ogni cultura ha delle regole nel vivere ogni aspetto della vita. A Bali esiste la tradizione di gestire lo spazio verde delle abitazioni. Questa tradizione è conosciuta come telajakan e svolge un ruolo nel mantenimento dell'equilibrio dell'ambiente domestico. Un'area che segue ancora questa tradizione è il villaggio tradizionale di Jasri.
L'idea di progettare un museo archeologico nell'isola di Bali risale al 1958, ma solo nel 1974 il museo prese forme e venne inaugurato. Conserva oltre 3000 reperti che vanno dall'età preistorica fino al XV secolo. E' considerato una pietra miliare nella storia della conservazione dei reperti antichi dell'isola.