Con le sue danze Gambuh eseguite nelle notti di luna piena, i templi balinesi dagli elaborati intagli, l’artigianato locale e lo stile artistico nato negli anni Trenta per evolversi nel tipico dipinto Batuan, questo villaggio nel cuore di Bali è il regno dell’arte e della danza. Questo interessante centro d’arte circondato da torrenti, i templi imbrigliati nel dedalo di vicoli labirintici e sulla strada principale, i padiglioni che accolgono spettacoli di danza, è una destinazione da non perdere per chiunque visiti l’isola. Batuan è soprattutto la patria dell’omonimo stile - una delle tre categorie che contraddistinguono le forme d’arte balinesi - noto per l’impiego di colori cupi, generalmente bianco e nero, la pittura in miniatura con grande attenzione ai dettagli, la vegetazione stilizzata e l’impiego, nelle raffigurazioni, di scene di vita quotidiana, a differenza dello stile Ubud. Oggi gli artigiani di Batuan sono ballerini, scultori, pittori dotati che affollano i loro lavori di spettri, mostri, animali bizzarri fluttuanti in un’atmosfera oscura. Proprio da questo villaggio ha avuto origine lo stile di pittura evolutosi negli anni Trenta dopo che un gruppo di abitanti del villaggio locale iniziò a sperimentare attraverso dipinti a inchiostro su sfondi neri, passando poi alla tempera e agli acrilici.
Uomo e natura in perfetto equilibrio: il sistema del subak
Il suolo fertile e il clima particolarmente umido hanno reso Bali uno dei luoghi più adatti alla produzione del riso. Ma ciò che rende unico il riso balinese è il modo in cui viene coltivato: ripide terrazze alimentate da un sistema di irrigazione ideato nel IX secolo e conosciuto come subak.
Scritto dallo studioso balinese I Made Bandem e dallo storico dell'arte americano Bruce W. Carpenter, questo splendido studio sulle maschere come antica forma d'arte è un libro riccamente illustrato, con oltre 1000 immagini a colori del fotografo Doddy Obenk.