Nostalgia giamaicana

Nostalgia giamaicana
#Exhibitions
Courtesy © Hurvin Anderson | Tate Britain

Nel 2021, il suo dipinto Audition, una grande tela dipinta nel 1998 che rappresenta un gruppo di persone in una piscina vista dall'alto, è stato venduto per 7.4 milioni di sterline da Christie's, affermandosi come uno dei dipinti più costosi mai venduti da un artista nero vivente al mondo. La consacrazione per Hurvin Anderson arriva però oggi con questa grande mostra alla Tate Britain. Frutto di venticinque anni di ricerca, la prima personale di Hurvin Anderson riunisce oltre sessanta dipinti dell’artista britannico, spaziando dagli interni nostalgici ai paesaggi saturi, attraversando una profonda riflessione sull’identità e l’appartenenza. Nato a Birmingham da genitori giamaicani della Windrush Generation, Anderson esplora attraverso la pittura il senso di sistere “tra due mondi”. Le sue opere, spesso ispirate a fotografie, riproducono barbershop caraibici londinesi e ambienti giamaicani, fondendo astrazione e figurazione con una palette che alterna la grigiastra urbanità britannica ai colori brillanti del Caribe. Le opere più recenti documentano anche paesaggi giamaicani - piscine, natura, architetture isolate - e rappresentano l’estensione dell’indagine sull’appartenenza come luogo fisico e mentale. In parallelo alla mostra, Tate offrirà occasioni di approfondimento, tramite incontri con l’artista e lo storyteller Clarrie Wallis, già curatore della Tate e oggi direttore di Turner Contemporary. La retrospettiva propone una narrazione intima e universale: le radici caraibiche incontrano la modernità britannica, generando un dialogo visivo in cui si intrecciano cultura familiare, memoria coloniale e riflessioni su identità, continuità e distacco.
Veronica Azzari - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel London