Splendente di ori e decori preziosi, la Chiesa di Santa Maria presso San Satiro nasconde un segreto. A orchestrarlo per noi fu Donato Bramante, genio dell’architettura rinascimentale. Tre navate, una solenne cupola e un’abside di 9 metri e 70 centimetri erano alla base del progetto originario. Ma già allora la burocrazia era una potenza e alla diocesi fu negato il permesso di edificare una chiesa tanto grande. Bramante non si perse d’animo. Tagliò la pianta di San Satiro e al posto dell’abside costruì una straordinaria illusione. Quello che a noi sembra un ampio coro scandito da colonne sotto una sontuosa volta dorata, in realtà è uno spazio profondo solo 97 centimetri, che si espande otticamente grazie all’uso sapiente della pittura. Un’anticipazione dei moderni effetti speciali, che sfrutta le ricerche sulla prospettiva condotte pochi anni prima da Piero della Francesca e Donatello. Accettando la sfida e neutralizzando il limite con una soluzione imprevista, Bramante dà vita ad una fortunata invenzione: la tecnica del trompe-l’oeil - letteralmente “inganna l’occhio” - che gli artisti del Cinquecento e del Barocco useranno a profusione per strappare al pubblico esclamazioni di meraviglia.
Le meravigliose creature di Nicolas Party sotto la minaccia dell'estizione
Nell'ultimo anno l'immaginario di Nicolas Party si è evoluto: ha dipinto grandi incendi boschivi e dinosauri. When Tomorrow Comes stabilisce una chiara connessione tra il lavoro e l’idea di estinzione. La fine dell’umanità e di molte altre specie è il tema di interesse dell'artista.
Oltre 200 scatti tra cui oltre 60 tra medi e piccoli formati, scelti e selezionati dall’autore e presentati insieme ad un’intervista inedita, ripercorrono la carriera di uno dei più famosi fotografi contemporanei.
Chiara Camoni: arte come tramite tra natura e spirito
Una delle artiste italiane di maggior rilievo della sua generazione, Chiara Camoni incentra la sua pratica su vari mezzi, dal disegno alle stampe vegetali, dal video alla scultura, con particolare attenzione per la ceramica.
La retrospettiva di Nari Ward presenta, per la prima volta, una combinazione di opere che intrecciano la sua esplorazione della performatività e progetti di collaborazione: oltre trent'anni di pratica, presentando i primi lavori seminali e storici così come nuove produzioni.