Il 2020 è l’anno delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, l’artista di Urbino considerato uno dei grandi del Rinascimento italiano. Pochi forse sanno che Milano conserva un tesoro unico al mondo. Era il 1508 quando Raffaello arrivò a Roma, chiamato ad affrescare gli appartamenti privati in Vaticano di papa Giulio II, a pochi metri dalla Cappella Sistina, dove a quel tempo lavorava Michelangelo. Per la Stanza della Segnatura Raffaello realizza l'affresco della Scuola di Atene, che raffigura i più celebri filosofi e matematici dell'antichità, da Platone ad Aristotele, intenti nel dialogare tra loro. Per realizzare il celebre dipinto, Raffaello aveva preparato un disegno su cartone in scala 1:1, senza sapere che quel capolavoro avrebbe attraversato i confini dei secoli. Già all’inizio del ‘600, il cartone della Scuola di Atene fu oggetto del desiderio del cardinale Federico Borromeo che prima lo ottenne in prestito e poi riuscì a comprarlo per un esorbitante ammontare di denaro, pari a 600 lire dell’epoca. Alla fine del XVIII secolo, il cartone fu requisito da Napoleone che lo portò a Parigi al Museo del Louvre dove fu restaurato. Nel 1815, dopo Waterloo, grazie all'intervento di un altro famoso artista - Antonio Canova - il cartone originale della Scuola di Atene tornò in Italia e da allora fa parte della collezione del Museo Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
La retrospettiva di Nari Ward presenta, per la prima volta, una combinazione di opere che intrecciano la sua esplorazione della performatività e progetti di collaborazione: oltre trent'anni di pratica, presentando i primi lavori seminali e storici così come nuove produzioni.
La prima esposizione museale dedicata all’opera di Miranda July ripercorre la carriera trentennale dell’artista, regista e scrittrice americana dagli anni Novanta ad oggi, presentando cortometraggi, performance e installazioni.
Per la prima volta Palazzo Reale celebra in una monografica il talento di Giuseppe De Nittis esponendo circa 90 dipinti, tra oli e pastelli, provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere.
Una mostra dedicata all'artista olandese Magali Reus vincitrice del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura. Nella sua arte Reus accumula immagini e oggetti della vita di tutti i giorni, stravolgendoli e reinventandoli attraverso la costruzione di meticolosi puzzle scultorei.