Singaraja, il cui nome in indonesiano significa Re Leone, è il capoluogo della Reggenza di Buleleng e conserva ancora l’aspetto coloniale con larghe strade e numerosi edifici storici in stile olandese che testimoniano un passato di importante centro amministrativo e commerciale. Si tratta di una città multietnica: l’influenza araba è particolarmente evidente nel Quartiere Kampung, e sempre qui si trova il più grande tempio cinese di Bali, il Ling Gwan Kiong. Singaraja è sede anche di Gedong Kirtya, l’unica biblioteca al mondo contenente manoscritti lontari, antichi testi sacri e letterari scritti su foglie di palma, utilizzate come supporto per la scrittura tradizionale. Questi manoscritti sono di grande importanza culturale e storica, poiché detengono una vasta gamma di conoscenze, tra cui testi religiosi, epici, leggende, poesie e trattati medici. La città ha anche una vibrante vita di quartiere e un'atmosfera autentica grazie anche a una vivace scena musicale, con gruppi locali che eseguono la tradizionale musica gamelan. Esplorando le sue strade, si possono scoprire mercati tradizionali, caffè locali e ristoranti che servono delizie culinarie balinesi e che, insieme al contesto culturale, ne fanno una meta imperdibile.
Il Monte Batur e la sua storia nel Geopark Batur Museum
Situato a Sud del Monte Batur, il Batur Geopark Museum fornisce informazioni sulla diversità geologica, biologica e culturale dell'area circostante. È stato costruito dopo che la regione della Caldera di Batur è entrata a far parte della rete globale dei Geoparchi dell'UNESCO nel settembre 2012.
Quando Michael White, a quel tempo giovane studente di architettura di Sydney salpò per Bali nel 1973, rimase così colpito dall'isola che decise di non tornare più indietro. Made Wijaya, questo il nome che si diede dopo la conversione all'induismo, ha mappato gli edifici storici e i giardini tropocali di Bali, lasciando un patrimonio fotografico di grande valore.