Nato in una civiltà della scrittura, l'artista Rachid Koraïchi parla spesso di appartenere interamente alla parola scritta. La sua arte esprime il desiderio profondo di rivelare i segreti più intimi racchiusi nei testi e nelle parole. Questa mostra vuole raccontare questo intreccio, attraverso una raccolta dei suoi lavori più importanti. Un’esposizione che affianca alla dimensione visiva, la lettura di testi di grandi poeti e scrittori mistici come Rûmî, Ibn Arabi, Attar e Rabia Al Adawya che Rachid Koraïchi spesso cita nella sua pratica artistica. Dimostrando i suoi desideri e le sue capacità di narrazione, l'alfabeto della memoria di Koraïchi è ancorato al mondo dei glifi e delle cifre, elementi primari che nutrono la sua fascinazione per la funzione, l'estetica e il significato culturale dei testi. Una linea di pensiero che diviene anche gesto artistico che attinge dalla sua eredità sufi e che riconosce le amputazioni che le persone affrontano a causa delle loro identità e storie passate.
La poesia di Charlie Chaplin e del suo capolavoro Il Monello con la colonna sonora eseguita dal vivo dall'Orchestra Sinfonica Armena diretta da Timothy Brock.
Si tratta della prima grande rassegna del lavoro di Lala Rukh che riflette su tre decenni di disegno, incisione, fotografia e video, prodotti sullo sfondo dei disordini politici e dei movimenti femministi in Pakistan.
I grandiosi acquerelli "multilingue" di Katya Muromtseva
La prima personale di Muromtseva negli Emirati Arabi Uniti: in mostra monumentali trittici ad acquerello che si collegano alle molteplici narrazioni e storie delle donne immigrate.