Quando pensiamo a Tahiti la mente corre subito ai dipinti di Gauguin. Ma un altro pittore prima di lui raggiunse la leggendaria isola della Polinesia per restituirne l’incanto agli europei desiderosi di evasioni esotiche. Parliamo del britannico William Hodges, l’artista viaggiatore che partecipò alla seconda spedizione del capitano Cook nei mari del Sud. Su invito dell’Ammiragliato britannico, Hodges avrebbe realizzato disegni e dipinti per descrivere i paesaggi e la vita in terre fino ad allora sconosciute. Era il 1772 e Tahiti doveva essere davvero un’isola incontaminata. L’artista ne raccontò natura e cultura in grandi dipinti a olio come View of Maitavie Bay, Otaheite, Tahiti, riuscendo a fondere la leggerezza della pittura di paesaggio con la sete di conoscenza tipica dell’Illuminismo. Ma c’è un quadro che più di ogni altro ne incarna l’esperienza: si tratta del famoso View of Oaitepeha Bay, Tahiti, oggi conservato nell’Abbazia di Anglesey presso Cambridge. Qui un idillio tropicale fatto di palme, bellezze al bagno e vegetazione lussureggiante si svela agli occhi dell’Occidente, mentre un idolo dalle forme inusitate veglia sulla scena. Ma se osserviamo attentamente il quadro, scopriremo sulla destra un cadavere avvolto in un lenzuolo: l’idillio di Tahiti è rotto dalla morte perché, sembra voler dire Hodges, il paradiso non esiste neppure ai confini del mondo.
Un viaggio alla scoperta della scultrice indiana Mrinalini Mukherjee rivista attraverso le opere, i disegni e le sculture degli artisti che l'hanno maggiormente influenzata e con cui ha collaborato.
Una mostra celebra Edwin Austin Abbey, artista americano del XIX secolo, presentando il suo studio per l'opera monumentale The Hours destinata al Campidoglio della Pennsylvania.
Dopo 25 anni al British Museum una mostra per esplorare l'arte e l'eredità di Hiroshige attraverso un'importante collezione privata statunitense, oltre a stampe, disegni, libri illustrati e dipinti dalla collezione del museo britannico e di altri prestiti internazionali.