Indirizzo: Trafalgar Square, Charing Cross, London WC2N 5DN
La passione degli inglesi per gli equini è cosa nota. Ma non tutti sanno che uno dei più grandi capolavori della National Gallery è il ritratto di un cavallo. Mentre Joshua Reynolds e Thomas Gainsborough immortalavano sulla tela nobili e sovrani, George Stubbs raggiungeva l’apice della fama specializzandosi in “pittura equestre”. Viaggi in Italia e in Marocco e un approfondito studio anatomico dei quadrupedi furono i preludi al successo negli ambienti dell’aristocrazia settecentesca. Nei quadri di Stubbs - come nelle tavole del suo celebre trattato L’anatomia dei cavalli - l’interesse scientifico incontra un originale afflato creativo. Superbi destrieri vi appaiono da soli o in gruppo, in compagnia di cani o di uno scudiero. Nessuno tuttavia è in grado di gareggiare con Whistlejacket, commissionato all’artista dal secondo marchese di Rockingham: non l’immagine di un cavallo generico, ma un vero ritratto a grandezza naturale, capace di catturare la personalità di uno dei primi purosangue arabi importati in Gran Bretagna. Whistlejacket, che prese il nome da una bevanda a base di gin e melassa, aveva appena dato spettacolo vincendo una prestigiosa corsa a York e facendo guadagnare al marchese la bellezza di duemila ghinee. Stubbs lo rappresenta impennato sulle zampe posteriori, pronto a lanciarsi al galoppo. Dalla muscolatura possente alle narici dilatate, dalle vene in rilievo all’occhio luccicante, ogni dettaglio restituisce l’immagine di una maestosa vitalità. Si racconta che alla vista del dipinto lo stallone pensò di avere di fronte un pericoloso rivale e tentò di attaccarlo. Che sia vero o no, l’aneddoto la dice lunga sull’impressione prodotta dal realismo di quest’opera, ancor più evidente grazie ad un inusuale sfondo monocromo.
Elevando la fotografia di moda e ritrattistica a forma d'arte, gli scatti di Cecil Beaton hanno definito un'epoca, catturando bellezza, glamour e potere delle star nel periodo tra le due guerre e nel primo dopoguerra.
Un viaggio alla scoperta della scultrice indiana Mrinalini Mukherjee rivista attraverso le opere, i disegni e le sculture degli artisti che l'hanno maggiormente influenzata e con cui ha collaborato.
Platform è una nuova iniziativa per ampliare il nostro programma di mostre con esposizioni annuali gratuite che mettono in mostra il lavoro di un designer o di uno studio che sta avendo un impatto sul discorso del design contemporaneo. La mostra inaugurale presenta il lavoro di Bethan Laura Wood.
Dipinti, sculture, tessuti e poesie di oltre 50 artisti tra cui Uzo Egonu, El Anatsui, Ladi Kwali e Ben Enwonwu per raccontare i successi degli artisti nigeriani che hanno lavorato prima e dopo il decennio dell'indipendenza nazionale dal dominio coloniale britannico nel 1960.