Una, dieci, cento Vie della Seta. I percorsi che nei millenni hanno collegato le comunità del mondo conosciuto sono molti di più di quello che immaginiamo. Piuttosto che un’unica via commerciale da Est a Ovest le Vie della Seta erano costituite da reti sovrapposte che collegavano comunità in Asia, Africa ed Europa, dal Giappone alla Gran Bretagna e dalla Scandinavia al Madagascar. Questa mostra al British Museum ne racconta un frammento, molto significativo, concentrandosi sul periodo a cavallo tra il 500 e il 1000 d.C. ed è stata realizzata in collaborazione con 29 partner internazionali per presentare oggetti provenienti da culture e mondi lontani e mettendo in luce gli scambi e le influenze che hanno plasmato il mondo nel corso dei secoli. Attraversando deserti, montagne, fiumi e mari, le Vie della Seta raccontano una storia di connessione tra culture e continenti, secoli prima della formazione del mondo globalizzato che conosciamo oggi.
Elevando la fotografia di moda e ritrattistica a forma d'arte, gli scatti di Cecil Beaton hanno definito un'epoca, catturando bellezza, glamour e potere delle star nel periodo tra le due guerre e nel primo dopoguerra.
La mostra presenta una selezione di importanti dipinti a olio che abbracciano la sua carriera di artista dagli anni '80 a oggi dell'artista armeno-americana Maro Gorky. Sono scene di vita della famiglia Gorky, la casa toscana in cui ha vissuto con il marito scultore Matthew Spender dagli anni '60 e paesaggi della campagna senese.
Nel 1924, il V&A riceve una donazione di oltre 80.000 locandine, programmi ed oggetti dalla collezionista Gabrielle Enthoven. La donazione segnò l'inizio della raccolta di materiale teatrale da parte del museo, che da allora si è evoluta nella National Collection of Performing Arts del Regno Unito.