La materia astratta dell'erotismo

La materia astratta dell'erotismo
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Eva Hesse (1937 - 1970), Senza titolo, 1966, The Estate of Eva Hesse | Courtesy Hauser & Wirth | © The Estate of Eva Hesse | Courtesy Hauser & Wirth | Foto: Sarah Muehlbauer

L’esposizione Abstract Erotic: Louise Bourgeois, Eva Hesse, Alice Adams alla Courtauld Gallery, aperta dal 20 giugno al 14 settembre 2025, riunisce per la prima volta dopo quasi sessant’anni le tre artiste che presero parte alla storica mostra Eccentric Abstraction, curata da Lucy Lippard a New York nel 1966. In quella rassegna pionieristica, Lippard aveva evidenziato un nuovo approccio alla scultura astratta, fortemente sensoriale, corporeo e carico di implicazioni erotiche e femminili, anticipando alcune delle istanze che sarebbero state poi centrali nell’arte femminista. In questa rilettura contemporanea, le sculture esplorano l’erotismo astratto attraverso materiali insoliti come lattice, gomma, metallo, carta e rete, creando forme viscerali e ambigue che oscillano tra attrazione e repulsione. Louise Bourgeois espone opere in lattice pigmentato e gomma, come Fillette (Sweeter Version), sospesa e dall’impatto provocatorio, e pezzi organici come Le Regard, che suggeriscono forme corporee e interne, generando una tensione tra vita e decadimento. Eva Hesse porta sculture fluide e impalpabili, come oggetti meditativi in rete, carta e metallo che evocano braccia, organi o sacche pendenti: una sinfonia visiva e tattile di sensualità ambigua. Alice Adams, meno nota al grande pubblico, presenta lavori in cavo metallico e recinzioni industriali, opere architettoniche che riflettono sul contenimento e il corpo urbano, restituendo un commento pungente sulla materialità e l’identità attraverso strutture intrecciate. Curata dalla professoressa Jo Applin e da Alexandra Gerstein, l’esposizione si basa sulla rivisitazione critica della mostra del 1966, mettendo in scena meno di 30 opere tra sculture, bassorilievi e disegni. Questo formato intimo accentua la vicinanza fisica dello spettatore con le opere, richiamando l’esperienza tattile originaria che la Lippard celebrò come “Feminist art”. Abstract Erotic non vuole scioccare esplicitamente, ma stimolare un confronto sensoriale e immaginativo, restituendo all’arte corporea una centralità emotiva spesso dimenticata nell’epoca digitale. In una stagione londinese ricca di sperimentazione, la mostra alla Courtauld si distingue per l’audacia concettuale: recupera materiali fragili e corrotti dal tempo, e celebra la tensione tra bellezza e imperfezione, minimalismo e corpo, ironia e profondità. Il pubblico è accolto in uno spazio in cui l’erotismo astratto diventa un’esplorazione coraggiosa della psiche e del desiderio, sancendo il ritorno di un’estetica che non teme la complessità né la stranezza del reale.
Veronica Azzari - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel London