Indirizzo: Trafalgar Square, Charing Cross, London WC2N 5DN
La splendida Venere, dea dell'amore, è adagiata languidamente su di un letto, rivolta in direzione di uno specchio, allusione ad una bellezza destinata a svanire. La curva del suo corpo viene ripresa nelle morbide pieghe del sontuoso tessuto di raso. L’incarnato candido è in contrasto con le vivaci pennellate della tenda rossa e delle lenzuola. La dea, bruna, e non bionda come imponeva la tradizione, risulta spoglia di quegli ornamenti mitologici generalmente inclusi nelle scene di nudo. Il suo volto è riflesso nello specchio sorretto da Cupido. Ma il viso appare sfocato e non permette all’osservatore di distinguerne i lineamenti. Così come appaiono semplicemente abbozzati il volto e una gamba del dio dell’amore, come se il pittore volesse focalizzare la nostra attenzione esclusivamente sulla dea. Forse il messaggio di Velázquez suggerisce l’impossibilità di identificare Venere, la personificazione della bellezza femminile. E per questo l’artista ci invita a "completarne" le caratteristiche servendoci solo dell’immaginazione. Siamo di fronte all’unico nudo sopravvissuto di Velázquez, gioiello della National Gallery. Il nome The Rokeby Venus, deriva da Rokeby Park, una casa di campagna nella contea di Durham, dove il dipinto è rimasto appeso per buona parte del XIX secolo. L’opera dovette scatenare non poche polemiche in Spagna dove incontrò la forte disapprovazione della Chiesa. Sarebbe stata dipinta per Gaspar de Guzmán, Conte di Olivares, primo ministro del re Filippo IV di Spagna, e nel 1651 è documentata nella collezione del figlio del primo ministro, riservata ad una ristretta cerchia di estimatori per scongiurare la censura dell’Inquisizione spagnola.
Una mostra dedicata all'evoluzione dell'arte sacra nell'antica India, che collega le origini dell'Induismo, del Buddismo e del Giainismo con pratiche devozionali ancora vive oggi.
Dipinti, sculture, tessuti e poesie di oltre 50 artisti tra cui Uzo Egonu, El Anatsui, Ladi Kwali e Ben Enwonwu per raccontare i successi degli artisti nigeriani che hanno lavorato prima e dopo il decennio dell'indipendenza nazionale dal dominio coloniale britannico nel 1960.
RHS Chelsea Flower Show: innovazione e tradizione nel cuore di Londra
L'edizione di quest'anno del RHS Chelsea Flower Show presenta 35 giardini espositivi progettati da figure di spicco del settore, tra cui Monty Don, Tom Massey, Jo Thompson, Manoj Malde e Kazuyuki Ishihara.