Adrian Paci. Il vostro cielo fu mare, il vostro mare fu cielo
Data di apertura: 27-nov-2024
Data di chiusura: 21-set-2025
Programma: Lun 14.30 - 19.30 | Mar / Mer / Ven / Dom 9.30 - 19.30 | Gio / Sab 9.30 - 22.30
Biglietti: 18 €
E-mail:
Luogo: MUDEC – Museo delle Culture
Indirizzo: Via Tortona 56
Sembra di varcare la soglia di un acquario, eppure l’installazione che l’artista Adrian Paci ha concepito per lo spazio dell’agorà presso il Museo delle Culture è tutt’altro che votata all’anestetizzazione amniotica. Il richiamo è al mare, quel mare terribile che inghiotte vite umane e conserva silenzioso la tragedia di migliaia di persone che andavano incontro alla speranza. Un’installazione che è un mosaico composto a partire dai ritagli di giornali italiani ed internazionali, un archivio personale delle tragedie che colpiscono chi cerca l’emancipazione attraverso l’esilio. Paci sceglie di non mostrare il disastro, seleziona il dettaglio. I tagli effettuati isolano un particolare poetico da un’immagine drammatica e restituiscono fuori scala la resa ruvida e granulosa della carta stampata. L’intervento è un’anticipazione della mostra dal titolo Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspore che l’artista inaugurerà sempre al Mudec il prossimo marzo.
A tu per tu con Tintoretto. Dialogo dei contemporanei con il Maestro veneziano
Anche quest’anno, come nel 2024 con il Compianto di Bellini, quattro artisti contemporanei sono invitati a mettersi in relazione con un capolavoro del passato. Davanti alla grande tela di Tintoretto Jacopo Benassi, Luca Bertolo, Alberto Gianfreda, Maria Elisabetta Novello si mettono in gioco.
Nata per valorizzare le collezioni del museo, la mostra espone una raccolta di manufatti “esotici” portati da diverse parti del mondo da cittadini milanesi, appassionati, uomini d’affari, viaggiatori, ricercatori.
Voce autorevole della cultura siciliana, Sellerio fu anche uno straordinario fotografo. La mostra raccoglie una selezione delle sue immagini realizzate in Sicilia, fotografie che, come scrisse Leonardo Sciascia, “raccontano e significano la Sicilia con una verità e una fantasia... che s’inseriscono nella migliore tradizione letteraria e figurativa dell’isola”.
La mostra racconta di come la civiltà etrusca abbia influenzato, a più riprese, la cultura visiva del secolo breve: a partire dai ritrovamenti archeologici e dai tour etruschi, fino alla Chimera di Mario Schifano, eseguita durante una performance a Firenze nel 1985.