La Pinacoteca di Brera apre per la prima volta le sue sale ad una mostra interamente dedicata a Giorgio Armani, celebrando i cinquant’anni di una carriera che ha ridefinito il concetto di eleganza italiana. Tra i capolavori che raccontano l’arte nazionale dal Medioevo all’Ottocento, oltre centoventi creazioni provenienti da Armani/Archivio si intrecciano con dipinti e sculture, trasformando il museo in un inedito dialogo tra moda e storia dell’arte. Curata come un percorso immersivo, la rassegna non è una semplice retrospettiva, ma un viaggio nella grammatica estetica di Armani: tagli essenziali, decorazioni misurate, palette neutre che rivelano una ricchezza nascosta di texture, lavorazioni e ricami. I manichini quasi invisibili lasciano che siano gli abiti ad evocare il corpo, sottolineando la forza narrativa del tessuto. Per Armani, che aveva scelto Brera come luogo di vita e ispirazione, questa mostra è doppiamente simbolica. Nelle parole del direttore della Pinacoteca, Angelo Crespi, il rigore creativo dello stilista “da estetico è diventato etico”, incarnando l’anima di Milano e il suo equilibrio tra eleganza e libertà. A Brera, la moda si afferma così come arte viva, capace di raccontare il nostro tempo con la stessa intensità di un grande dipinto.
Un’esplorazione visiva tra moda e cinema: 10·Corso·Como ospita l’universo fluido e inquieto di Glen Luchford, tra immagini iconiche, ricordi e sperimentazione senza confini.
I restauri della famiglia Gasparoli nell'obiettivo di Marco Introini
L’esposizione presenta 30 scatti di un autore di spicco della fotografia di architettura che raccontano alcuni degli interventi di Gasparoli realizzati a Milano su edifici pubblici e di culto, dimore private e monumenti.