La nuova tradizione coreana di Sang A Han

La nuova tradizione coreana di Sang A Han
#Exhibitions

Tradizione e innovazione. Un connubio che è al centro della pratica artistica di San A Han, un’artista coreana che vive a Seoul e che per la prima volta - dopo la monografica che le ha dedicato l’importante istituzione coreana OCI Museum of Art - approda in Occidente alla Galleria Fumagalli di Milano con questa esposizione a lei dedicata. L’occasione italiana esplora alcune delle tematiche care alla giovane artista coreana: quelli della pittura orientale tradizionale, come i Sansu-hwa, i dipinti di paesaggi dell'epoca Josen, e i Gwaneum-do, le icone buddiste che rispecchiano i desideri religiosi di benedizione, che rinascono in una chiave moderna e innovativa. San A Han li trasforma in sculture morbide e in dipinti stratificati realizzati con Meok (inchiostro di china), tessuto di cotone e cuciture che divengono il risultato di un'intima rivisitazione della tradizione attraverso un procedimento di creazione che l’artista stessa definisce performativo. Nei suoi linguaggi visivi, figurativi e simbolici, San A Han non si limita a costruire narrazioni logiche e organizzate, ma ritrae memorie frammentate ed emozioni contraddittorie, concentrandosi soprattutto sui contrasti legati all'amore. Secondo l'artista, "la linea è l'essenza della pittura tradizionale coreana". Per dipingere il suo paesaggio interiore, Han usa il pennello e l'ago che rispondono direttamente al suo corpo e ai relativi movimenti. Così, come la forza corporea di impugnare e muovere il pennello si riflette nelle linee tracciate con il Meok, le linee di cucitura rivelano il processo performativo attraverso cui l'artista concepisce le proprie opere.
Veronica Azzari - © 2023 ARTE.it per Bulgari Hotel Milano