Pippa Bacca, al secolo Giuseppina Pasqualino di Marineo, artista milanese dalla poetica delicata e coraggiosa, torna protagonista nella sua città. Celebre per la sua ultima performance Sposa in viaggio - un percorso in autostop da Milano a Gerusalemme per portare un messaggio di pace attraversando undici Paesi segnati da conflitti - Pippa Bacca ha saputo fondere arte, viaggio e fiducia in un linguaggio unico. Dal 1995 al 2008, l’artista ha sviluppato una ricerca che alternava performance e opere su carta: attraverso forbici e collage, creava forme da fotografie, foglie e carte colorate, esplorando i temi del viaggio, della femminilità e dei miti. Le sue opere diventano così intrecci di ricordi e frammenti di esperienze, mescolando elementi personali e universali. In mostra, oltre al celebre abito da sposa, circa cinquanta opere - alcune inedite - dialogano con gli spazi storici del museo: sirene di carta verde accanto a sculture ottocentesche, scorpioni ritagliati tra reperti egizi, fotografie che ricostruiscono le tappe del suo ultimo itinerario. A completare l’omaggio, l’installazione luminosa To shine (to Pippa), che resterà accesa per tutta la durata dell’esposizione, come metafora della sua luce artistica.
A 135 anni dalla nascita, il Museo Diocesano di Milano racconta l’apice della carriera di Dorothea Lange, quando tra gli anni ‘30 e ’40 la fotografa americana testimoniò l’attualità drammatica degli Stati Uniti.
Dodici busti in gesso di Antonio Canova, ritrovati in una villa veneta e restaurati, sono al centro di una mostra alla Pinacoteca di Brera che celebra la scultura neoclassica e il ritorno della Vestale in marmo.
Il complesso processo creativo che anticipa la realizzazione di un film esplorando storyboard e altri materiali come moodboard, disegni e schizzi, scrapbook e quaderni, sceneggiature commentate e fotografie. Oltre mille elementi creati tra il 1930 e il 2024 da più di 50 autori tra i quali registi, direttori della fotografia, artisti.
Jago alla Biblioteca Ambrosiana: una natura morta carica di armi
L'artista presenta una scultura in marmo che dialoga con la celebre Canestra di Caravaggio: un cesto colmo di armi che riflette sulla violenza contemporanea e sulla fragilità dell’esistenza.