A più di un secolo dall’unica monografica a lui dedicata, Milano riaccende i riflettori su Giuseppe Pellizza da Volpedo, autore del celebre Quarto Stato e figura chiave del Divisionismo italiano. Pittore colto e rigoroso, Pellizza intrecciò sperimentazione tecnica e impegno civile: dal naturalismo degli esordi approdò ad una tessitura luminosa di punti e filamenti cromatici capace di trasformare la folla in soggetto epico e corale. Il percorso espositivo, ideato dalla Galleria d’Arte Moderna con la curatela di Aurora Scotti e Paola Zatti, mette in relazione il capolavoro iconico con una scelta di opere che ne illuminano la genesi: studi, serie e dipinti dove il dato sociale si fa visione morale e costruzione ottica. L’operazione ribadisce il ruolo di Pellizza nella storia dell’arte tra Otto e Novecento e il valore di Quarto Stato come immagine-simbolo della modernità italiana, oggi parte delle collezioni civiche milanesi.
Nata per valorizzare le collezioni del museo, la mostra espone una raccolta di manufatti “esotici” portati da diverse parti del mondo da cittadini milanesi, appassionati, uomini d’affari, viaggiatori, ricercatori.
Jago alla Biblioteca Ambrosiana: una natura morta carica di armi
L'artista presenta una scultura in marmo che dialoga con la celebre Canestra di Caravaggio: un cesto colmo di armi che riflette sulla violenza contemporanea e sulla fragilità dell’esistenza.
I restauri della famiglia Gasparoli nell'obiettivo di Marco Introini
L’esposizione presenta 30 scatti di un autore di spicco della fotografia di architettura che raccontano alcuni degli interventi di Gasparoli realizzati a Milano su edifici pubblici e di culto, dimore private e monumenti.
A 135 anni dalla nascita, il Museo Diocesano di Milano racconta l’apice della carriera di Dorothea Lange, quando tra gli anni ‘30 e ’40 la fotografa americana testimoniò l’attualità drammatica degli Stati Uniti.