Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano celebra uno dei grandi protagonisti della fotografia italiana con la prima antologica milanese dedicata a Elio Ciol. La mostra ripercorre oltre settant’anni di carriera attraverso una selezione di 90 scatti, tra immagini iconiche e fotografie meno note, capaci di restituire la profondità poetica e spirituale del suo sguardo. Dalle campagne friulane e umbre alla bassa milanese, passando per il Neorealismo e i set cinematografici de Gli ultimi di padre David Maria Turoldo, l’esposizione racconta un autore capace di cogliere la tensione tra silenzio e mistero, attesa e rivelazione. Il paesaggio, l’architettura, i volti - tra cui quelli di Pier Paolo Pasolini e William Congdon - diventano frammenti di una realtà interiore, meditata, mai gridata. In un tempo dominato dalla velocità, Ciol invita ad un rallentamento dello sguardo, ad una contemplazione che attraversa luce, forma e memoria. Un viaggio visivo nella spiritualità del quotidiano, attraverso l’obiettivo di un Maestro dell’essenzialità.
I restauri della famiglia Gasparoli nell'obiettivo di Marco Introini
L’esposizione presenta 30 scatti di un autore di spicco della fotografia di architettura che raccontano alcuni degli interventi di Gasparoli realizzati a Milano su edifici pubblici e di culto, dimore private e monumenti.
La prima retrospettiva italiana di Lovett/Codagnone al PAC di Milano ripercorre vent’anni di ricerca radicale: tra fotografia, performance e installazioni, un’esplorazione potente di amore, potere e identità fuori dalle regole.
L’eleganza senza tempo di Giorgio Armani Privé incanta Milano
Una mostra celebra l’haute couture di Giorgio Armani Privé: abiti iconici, preziosi dettagli artigianali e l’inconfondibile eleganza che rende ogni creazione senza tempo.
Natura, ricordo e rinascita: la storia secondo Nico Vascellari
Con una visione intensa e profondamente evocativa, l’artista reinterpreta la storia della Sala delle Cariatidi, un luogo intriso di memoria, trasformandolo in uno spazio di riflessione sul rapporto tra natura, ricordo e rinascita. L’opera diventa così un ponte tra epoche diverse, che invita il pubblico ad interrogarsi sul significato della rigenerazione attraverso l’arte.