Alla Biblioteca Ambrosiana, la scultura di Jago apre un confronto potente tra passato e presente. L’artista espone Natura Morta, opera in marmo che risponde alla celebre Canestra di frutta di Caravaggio con un gesto provocatorio e simbolico: un cesto colmo non di frutti maturi, ma di pistole, fucili e mitragliatori. Il lavoro rovescia il linguaggio classico della “natura morta” trasformandolo in una denuncia della violenza sistemica che permea la società contemporanea. Il marmo, materiale eterno dell’arte italiana, diventa veicolo di un messaggio spietatamente attuale: la morte come prodotto di massa. Nel dialogo con Caravaggio, Jago spinge oltre la riflessione sulla caducità, portando in scena una fragilità ben più feroce: quella dell’uomo contemporaneo. Un’opera forte, capace di stimolare domande sul tempo, sulla vita e su ciò che resta quando tutto sembra svuotato di senso.
Milano celebra il Maestro del Divisionismo con un percorso che affianca al celebre capolavoro studi e opere che ne svelano la visione sociale e artistica.
Un’esplorazione visiva tra moda e cinema: 10·Corso·Como ospita l’universo fluido e inquieto di Glen Luchford, tra immagini iconiche, ricordi e sperimentazione senza confini.