Indirizzo: Bedulu, Kec. Blahbatuh, Kabupaten Gianyar
A sei chilometri da Ubud, presso il villaggio di Bedulu, la Grotta dell’Elefante è uno dei siti archeologici più suggestivi dell’isola. Il suo nome nasconde un piccolo mistero: nell’antica Bali, infatti, non c’erano elefanti. Una statua di Ganesha potrebbe fornire la soluzione, poiché nella tradizione induista il dio della scienza e della saggezza ha le sembianze di un pachiderma con tanto di proboscide. Secondo altri, invece, il nome del santuario deriverebbe da quello di un fiume vicino, chiamato appunto “Elefanti”. Al di là dell’enigma irrisolto, Goa Gajah è una meta da non perdere per la sua bellezza antica. La bocca spalancata di un demone annuncia l’entrata della caverna nei pressi di un albero altissimo, sullo sfondo della giungla: è l’immagine di Bhoma, il Dio della Terra induista, o della Strega Rangda, una creatura della mitologia balinese. Figure di animali e spiriti proteggono l’ingresso, catturando le passioni e i cattivi pensieri dei pellegrini. All’interno, scolpite in alcune nicchie, si trovano le rappresentazioni dei principi di lingam e yoni - maschile e femminile - e di alcune divinità hindu. Intorno alla grotta l’area è ancora generosa di sorprese: sono tutte da scoprire la piscina con le sette fontane dedicate ai fiumi dell’India e le rovine di un santuario buddista che nell’VIII secolo non doveva apparire molto diverso dai famosi Templi di Borobudur e di Angkor Vat.
Il capodanno cinese saluta l’arrivo dell’Anno del Drago
Seppur in prevalenza di religione induista, Bali ospita un'importante comunità cinese che in occasione del capodanno organizza eventi dall’estetica unica con un mix di tradizioni cinesi, fascino balinese e cucina fusion.
Da bevanda tradizionale a vero e proprio simbolo nazionale, l’arak è così importante a Bali da essere usato non solo nelle occasioni intime e meno ufficiali come i momenti di gioia in famiglia e nelle conversazioni tra amici, ma anche nelle cerimonie religiose.
Pura Sada Kapal: il tempio che cambia per la fede e per i secoli
Le vicissitudini legate alla sua distruzione per un terremoto e la sua ricostruzione dovuta alla fede degli abitanti del villaggio in cui si trova, ne fanno un luogo dalla storia e dall’aspetto affascinante e unico.
Un museo particolare, destinato a preservare il patrimonio culturale del Nord di Bali e la cui collezione, costituita da statue, sarcofagi, armi e altri cimeli, è prevalentemente dovuta alle donazioni della famiglia del re Buleleng Ki Gusti Anglurah Panji Sakti.