Alla National Gallery di Londra, una mostra sorprendente riporta al centro dell’attenzione uno dei più enigmatici protagonisti della pittura inglese del Settecento, George Stubbs, esplorando la sua rivoluzione silenziosa nella rappresentazione del cavallo, animale che diventa per l’artista molto più di un simbolo di status o di eleganza aristocratica. Cuore dell’esposizione è il monumentale Scrub, a bay horse belonging to the Marquess of Rockingham (circa 1762), proveniente da una collezione privata e raramente mostrato al pubblico. L’opera, affiancata al celebre Whistlejacket della collezione permanente del museo, segna una svolta decisiva: per la prima volta nella pittura britannica un cavallo viene ritratto a grandezza naturale e senza cavaliere, libero da ogni vincolo narrativo. Il percorso mette in luce il metodo di Stubbs, che tra il 1756 e il 1758 si ritirò in un fienile nel Lincolnshire per studiare l’anatomia equina attraverso la dissezione e l’osservazione diretta. Da quel lavoro nacque un linguaggio pittorico in cui la precisione scientifica si unisce ad una profonda empatia verso il soggetto, trasformando ogni cavallo in un individuo dotato di presenza e personalità. Accanto ai grandi dipinti sono esposti disegni, studi preparatori e incisioni che rivelano il processo di ricerca e conoscenza che guidò l’artista. Il confronto tra le opere permette di cogliere l’evoluzione di una nuova visione: dall’animale subordinato al cavaliere all’animale come protagonista assoluto. In un’epoca in cui la gerarchia dei generi relegava la pittura di animali ai margini, Stubbs seppe elevarla a forma d’arte autonoma, unendo osservazione scientifica, grazia classica e spirito moderno. La mostra invita così a riscoprire il suo sguardo - preciso, poetico e radicale - su uno dei più potenti simboli della relazione fra uomo e natura.
La mostra racconta l’incontro tra il regno hawaiano e la Gran Bretagna attraverso viaggi, simboli e memorie. Mantelli di piume, sculture sacre e opere contemporanee dialogano per restituire la voce di un popolo che ha attraversato il Pacifico e la storia.
Ichiko Aoba porta la sua musica rarefatta alla Royal Albert Hall di Londra. Con il nuovo album Luminescent Creatures, la cantautrice giapponese trasforma il palco in un paesaggio onirico, dove silenzi e melodie diventano viaggi interiori.
A. R. Turner porta la sua “Energy” alla Saatchi Galler
Alla Saatchi Gallery di Londra il London Art Collective presenta la prima personale europea di A. R. Turner. Dodici nuove opere ispirate a paesaggi e viaggi si trasformano in un’indagine sul tempo, sulla natura e sulla condizione umana.
La National Portrait Gallery di Londra celebra il centenario di Marilyn Monroe con una mostra dal 4 giugno al 6 settembre 2026. Fotografie e opere di grandi artisti dialogano con abiti e oggetti personali, offrendo un ritratto complesso che va oltre il mito della diva.