Andy Warhol fu molto di più di quel “principe della Pop Art” che tutti conosciamo. A presentare un approfondimento dettagliato della sua indole, oltre che della sua poliedrica carriera, è la biografia Warhol: A Life as Art, fresca di stampa. Quasi mille pagine avvincenti, e anche molto divertenti, che trascinano il lettore in un racconto che parte dalle origini di Andrew Warhola - figlio di una coppia di immigrati originari della Slovacchia, arrivati a Pittsburgh negli anni Trenta - al primo successo come illustratore commerciale, fino alla sua pionieristica rivoluzione nell'arte. Oltre che tra le pagine della biografia di Gopnik, gli appassionati di Andy Warhol potranno ritrovare il loro beniamino in una delle tante iniziative lanciate dalla Tate Gallery in occasione della mostra Andy Warhol. In attesa della riapertura, il museo londinese ha lanciato una passeggiata virtuale che si snoda tra 11 stanze, nelle quali il pubblico da casa è accompagnato da Gregor Muir e Fiontán Moran, i curatori della mostra alla Tate. Il fascino esercitato dalla religione e da Hollywood, l’attività di illustratore svolta a New York, gli esordi di Andy "swish", e ancora Sleep, il suo primo film d'arte girato per diverse notti tra l’estate e l’autunno del 1963 con una fotocamera da 16 mm, sono solo alcuni dei punti chiave di questo frizzante percorso virtuale.
La mostra presenta una selezione di importanti dipinti a olio che abbracciano la sua carriera di artista dagli anni '80 a oggi dell'artista armeno-americana Maro Gorky. Sono scene di vita della famiglia Gorky, la casa toscana in cui ha vissuto con il marito scultore Matthew Spender dagli anni '60 e paesaggi della campagna senese.
Una mostra per raccontare il Pittorialismo: il primo movimento internazionale di fotografia artistica, sviluppatosi in tutto il mondo dal 1880 al 1960.
La mostra prende il via dagli anni '20, quando i costumi da bagno iniziano ad essere commercializzati per il nuoto e quando le vacanze al mare divengono popolari ed esplora il ruolo del nuoto nella vita moderna fino ai giorni nostri.
Lee Miller è stata una delle modelle più ricercate della fine degli anni '20. Passò rapidamente dietro l'obiettivo, diventando una figura di spicco nelle scene d'avanguardia di New York, Parigi, Londra e Il Cairo. Una mostra a Tate Britain ne celebra la straordinaria carriera.