Indirizzo: Trafalgar Square, Charing Cross, London WC2N 5DN
La splendida Venere, dea dell'amore, è adagiata languidamente su di un letto, rivolta in direzione di uno specchio, allusione ad una bellezza destinata a svanire. La curva del suo corpo viene ripresa nelle morbide pieghe del sontuoso tessuto di raso. L’incarnato candido è in contrasto con le vivaci pennellate della tenda rossa e delle lenzuola. La dea, bruna, e non bionda come imponeva la tradizione, risulta spoglia di quegli ornamenti mitologici generalmente inclusi nelle scene di nudo. Il suo volto è riflesso nello specchio sorretto da Cupido. Ma il viso appare sfocato e non permette all’osservatore di distinguerne i lineamenti. Così come appaiono semplicemente abbozzati il volto e una gamba del dio dell’amore, come se il pittore volesse focalizzare la nostra attenzione esclusivamente sulla dea. Forse il messaggio di Velázquez suggerisce l’impossibilità di identificare Venere, la personificazione della bellezza femminile. E per questo l’artista ci invita a "completarne" le caratteristiche servendoci solo dell’immaginazione. Siamo di fronte all’unico nudo sopravvissuto di Velázquez, gioiello della National Gallery. Il nome The Rokeby Venus, deriva da Rokeby Park, una casa di campagna nella contea di Durham, dove il dipinto è rimasto appeso per buona parte del XIX secolo. L’opera dovette scatenare non poche polemiche in Spagna dove incontrò la forte disapprovazione della Chiesa. Sarebbe stata dipinta per Gaspar de Guzmán, Conte di Olivares, primo ministro del re Filippo IV di Spagna, e nel 1651 è documentata nella collezione del figlio del primo ministro, riservata ad una ristretta cerchia di estimatori per scongiurare la censura dell’Inquisizione spagnola.
Georg Baselitz segna il suo ritorno al White Cube Bermondsey per la prima volta in otto anni con la mostra personale A Confession of My Sins. La mostra presenta dipinti di grandi dimensioni e una selezione di opere su carta in cui l'artista, ora 86enne, ripercorre gli ultimi sei decenni e mezzo della sua pratica.
Una grande mostra al British esplora gli ultimi anni di vita del Maestro del Rinascimento Michelangelo Buonarroti concentrandosi su come la sua arte e la sua fede si siano evolute attraverso la sfida comune dell'invecchiamento in un mondo in rapido cambiamento.
Simone Martini e i grandi pittori trecenteschi di Siena
Simone Martini, Duccio di Buoninsegna e i fratelli Pietro e Ambrogio Lorenzetti sono i protagonisti di una mostra alla National Gallery dedicata alla pittura a Siena nella prima metà del Trecento.
Samuel Courtauld lo definì "il dipinto più meraviglioso esistente". Flaming June di Frederic Leighton è uno dei capolavori dell'arte Vittoriana e uno dei dipinti più preziosi del Museo de Arte de Ponce di Puerto Rico. Torna alla Royal Academy di Londra dove fu esposto per la prima volta nel 1895.